UN ATTO DI PIETA' DOPO 104 ANNI

Il 9 giugno 1915, qualche giorno dopo l'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale ci fu la battaglia del Presena, la cui conca era presidiata dagli austriaci: caddero 52 soldati italiani ed un soldato austriaco, attendente di sanità, accorso per curare un ferito italiano che, credendosi aggredito, uccise l'austriaco. Un cappellano dell'esercito di Francesco Giuseppe celebrò una Messa in suffragio dei quei morti. Qualcuno immortalò il momento in una foto, finita nel tempo nell'archivio del Museo della Guerra bianca in Adamello di Temù il cui Presidente, Walter Belotti, tra le innumerevoli ricerche di questi anni, sta percorrendo anche una difficile strada del recupero delle memorie di fatti lontani e di cimiteri militari. Dalla foto scattata 104 anni fa, Walter Belotti è risalito al luogo esatto ed al grande masso di granito che fu, per un giorno, altare dei Caduti del Presena. Questo venerdì 9 agosto quell'altare e quella cerimonia si sono rinnovati un un suggestivo appuntamento alla presenza di un centinaio di persone, con l'attore Luciano Bertoli che ha riannodato il filo della storia, il quintetto di ottoni della banda cittadina di Darfo Boario Terme ed i cori Vallecamonica e La Pineta che, dopo i canti della grande guerra, hanno poi guidato l'assemblea alla liturgia della Messa. Don Antonio Leoncelli, Parroco di Pezzo di Ponte di Legno, sacerdote-alpino, ha così sottolineato anche nella omelia della Messa sul masso di granito come la pietra, le grandi pietre, siano testimoni del tempo di Dio e dell'uomo, con la loro presenza che da muta può diventare storia testimoniata ed eloquente. La cerimonia della conca Presena, allietata da una giornata splendida, ha visto presenti anche gruppi alpini della Lombardia, molti amici del Museo della guerra bianca e turisti, escursionisti e alpinisti che, transitando sul sentiero dei fiori, hanno arrestato il passo per dare spazio alla grande emozione.

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