GLI ATTIMI TERRIBILI IN CUI E' CAMBIATO TUTTO
Sull'incidente avvenuto domenica mattina intorno alle 09.30 a quota 3200 metri, sulla vedretta Cercen in prossimità della forcella Freshfield, la Procura di Trento ha aperto un'inchiesta. Un atto dovuto che farà luce su quei fatali secondi in cui tutto è cambiato. A precipitare per primi durante la salita del ghiacciaio, sarebbe stata la terza cordata della famiglia Ziboni: papà, mamma e due figli. Sarebbe scivolati e caduti nel crepaccio. Mentre la seconda cordata con la famiglia Lottici e la prima cordata degli altri due amici di famiglia, Luciano Bertagna e Maurizio Zampatti, erano più sopra e aveva già raggiunto il piano quando hanno deciso di scendere per aiutare gli amici caduti, per salvarli e chiamare aiuto. Ma a loro volta sono stati vittima di un secondo incidente e sono precipitati. A quel punto i feriti meno gravi, Erika Turla e Andrea Ziboni, sconvolti, hanno dato l'allarme e fatto del loro meglio per indirizzare i soccorsi. La sorte peggiore è toccata a Raffaella Zanotti, trovata senza vita in fondo al crepaccio e a Luciano Bertagna che nella caduta si è rotto le vertebre cervicali. Il figlio di Raffaella, Cesare, si è fermato più in alto, è in fin di vita ed è il primo ad essere elitrasportato in ospedale dove morirà 24 ore dopo. Gli altri se la sono cavata con molte fratture e lesioni ma non sono in pericolo di vita. Dai letti di ospedale ricordano di quella caduta, a faccia in giù sulla neve, contro le rocce e il ghiaccio, veloci senza possibilità di fermarsi. Qualcuno si è fermato per caso, altri hanno sfiorato i crepacci, altri ci sono finiti dentro. La comitiva era ben equipaggiata e preparata, ma non è bastato. La montagna quando qualcosa va storto purtroppo non perdona.
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