RIPENSARE ALLE UNIONI
A 24 ore dalla conclusione del referendum consultivo sulla fusione dei tre comuni Ponte di Legno, Temù e Vione, l'analisi del voto sul piano puramente matematico e ancora più su quello politico comincia a delinearsi in modo sempre pù preciso. Soddisfazione a Ponte di Legno dove Mario Bezzi, Presidente della SIT, ha dichiarato che i suoi concittadini hanno dimostrato maturità e apertura alle novità: a Ponte, infatti, ha vinto il si con 606 voti, contro 417 no e l'affluenza del 67%, considerata alta. SA Vione ha vinto decisamente il no con 300 voti contro i 189 che hanno optato per il si, con un'affluenza del 66%. Più articolato il voto a Temù, con l'affluenza del 74%, dove i no sono stati 318 contro i 231 sì mentre nella frazione di Villa ha vinto il sì alla fusione, con 107 favorevoli e 55 contrari. Villa, però, è il paese dove abita Corrado Tomasi, il consigliere regionale che si è fortemente speso per il processo di fusione tra i tre comuni. Il Sindaco di Vione ha dichiarato che bisogna prendere atto che questa è la democrazia: affidarsi al voto, come è giusto, significa vincere o perdere. Ora, però, rialza la testa anche l'Unione dei Comuni dell'Alta Vallecamonica ricordando che, se la fusione non è avvenuta, non si può pensare di pensionare l'Unione, strumento amministrativo che ha dimostrato di funzionare. Bisogna dunque far ripartire l'azione amministrativa perché il territorio continui ad avere servizi, comune per comune, garantiti comunque dall'unione e dallo statuto che la regola e ne determina i servizi certi per i cittadini.
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