SGOMENTO E DOLORE A TEMU'

Matteo Silini, 20 anni, di Temù, originario della Valseriana, è stato trovato senza vita dai suoi compagni del collegio universitario nel pomeriggio di mertcoledì 1 novembre a Trento. In base a quanto è stato fino ad ora accertato dagli inquirenti, martedì sera Matteo Silini aveva preso parte a una festa organizzata all’interno dello studentato Nest, una struttura collegiale a Nord della città di Trento e con gli amici, aveva trascorso la notte di Halloween. Ieri mattina due amici avevano bussato alla sua stanza per vedere se Matteo fosse sveglio, ma lo avevano trovato che ancora dormiva. Nel pomeriggio erano allora tornati nella sua camera, ma Matteo stava male: faceva fatica a respirare ed era sofferente e allora era stato dato l’allarme e il 118 di Trento ha invitato sul posto il personale sanitario che hanno lavorato per più di un’ora per cercare di rianimare il giovane ma non è bastato per salvargli la vita. Al Nest poco dopo è intervenuta anche la Polizia per effettuare i rilievi del caso e ricostruire quanto accaduto. In base agli elementi finora raccolti, il giovane sarebbe morto a causa di un malore, quindi per cause naturali. In queste ore gli investigatori della Procura della Repubblica di Trento dovranno stabilire se sequestrare la stanza del ragazzo e valutare se effettuare o meno l’autopsia, anche per chiarire le cause del decesso. Nato il 16 luglio del 1997 all’ospedale di Alzano Lombardo, Matteo era il figlio di Severino Silini, noto imprenditore turistico, titolare dell’albergo Adamello, vicino al municipio, e di Susanna, di Ponte Nossa, dove la coppia si era sposata, stabilendosi però subito a Temù. Si era diplomato all’istituto superiore Meneghini di Edolo l’estate scorsa e poi si era iscritto all’università a Trento. La mamma, Susanna, è originaria infatti di Ponte Nossa, dove il Matteo tornava ogni estate per un periodo di vacanza, dai nonni e dove manteneva legami di amicizia con i suoi coetanei. Matteo Silini era arrivato a Trento da poche settimane e quest’anno aveva iniziato a seguire i corsi di Ingegneria per l’informazione e l’organizzazione d’impresa. Con lui a Trento studiava anche la fidanzata, Giulia Franzoni, di Borno. Matteo era un appassionato di sport, aveva praticato calcio e sci, ma da qualche tempo aveva iniziato a dedicarsi più assiduamente alla corsa e alle ascensioni in parete e spesso dava una mano alla famiglia nella gestione e nella conduzione dell’hotel, ma la sua passione era compiere escursioni e gite in montagna. La tragica notizia ha raggiunto i genitori e la sorella Greta che erano Barcellona, da dove sono immediatamente rientrati. La Polizia ha sentito a lungo i due amici, oltre ai responsabili del Nest e ad altri ragazzi. La salma del ragazzo è stata trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Trento.

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