BUFERA SU MALONNO

Girano voci di dimissioni in quel di Malonno. A breve, stando appunto a voci di corridoio, potrebbero arrivare in comune quelle del primo cittadino Stefano Gelmi, al secondo mandato, eletto nella lista Civica Malonnese 3.0 nel giugno scorso con il 91% dei consensi dopo che la sua lista aveva superato abbondantemente il quorum, essendo l'unica in corsa per le amministrative 2017. Le ragioni di queste dimissioni improvvise dopo un'intensa campagna elettorale e a neppure sei mesi dall'elezione? Pare che al primo cittadino di Malonno sia stato notificato nei giorni scorsi un avviso di garanzia. Sarebbe indagato per corruzione aggravata e turbativa d'asta. Le indagini – gli inquirenti ufficialmente non confermano – sarebbero state affidate ai carabinieri della Compagnia di Breno che nei giorni scorsi avrebbero effettuato una perquisizione nell'abitazione del sindaco sequestrando computer e telefoni. Da altre indiscrezioni parrebbe che in procura a Brescia siano stati ascoltati alcuni dipendenti comunali. Nel registro degli indagati insieme a Gelmi – che oggi è irragiungibile – pare siano finite altre persone, non si tratta però di pubblici amministratori. In serata, a Malonno, potrebbe esserci una riunione degli amministratori (i 12 eletti in consiglio comunale sono tutti i consiglieri della lista Civica Malonnese 3.0) forse anche con l'intento di convincere il sindaco a non dare le dimissioni ma a sospendersi in modo che le sue funzioni possanno essere assunte dal vice sindaco e si scongiuri un commissariamento. Una notizia, comunque, quella che il primo sarebbe indagato che in paese è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

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