LA CISL DI BERGAMO TORNA A CRESCERE

Riparte dai servizi la spinta della crescita della CISL di Bergamo. Dopo tre anni di calo, frutto probabilmente anche dell’onda lunga della crisi che ha colpito l’occupazione anche sul territorio orobico, i dati del tesseramento 2017 segnano un risultato positivo: gli iscritti al sindacato di via Carnovali crescono di 482 unità, arrivando a quota 123 mila 729, “a testimonianza di un lavoro di affidabilità e di una presenza su tutto il territorio provinciale che ritorna a dare frutti”. Nel dettaglio, è il settore dei servizi a “tirare”, con FISASCAT che segna un + mille e 90 tessere rispetto all’anno precedente, confermandosi la seconda categoria cislina; nello stesso gruppo, i Trasporti (FIT) crescono di 107 iscritti e i bancari (FIRST) di 81. In crescita anche la Pubblica Amministrazione, con la Scuola a +416, mentre il Pubblico Impiego (FP) mantiene sostanzialmente i propri 4 mila 161 iscritti. È comunque l’industria a pagare il dazio più sostanzioso, con 375 tessere in meno, con edili (FILCA), tessili e chimici (FEMCA) che scendono di oltre 200 unità. La FIM (metalmeccanici) è ancora il primo sindacato degli attivi con 12.618 iscritti (uno in più rispetto al 2016). FNP (pensionati) paga ancora l’effetto Fornero del rinvio pensionistico e dell’innalzamento dell’età lavorativa, con il risultato che la quota degli attivi supera il 50% delle iscrizioni totali alla CISL. Per quanto riguarda l’attività dei servizi, crescono le pratiche registrate all’INAS (più di 70 mila) e quelle effettuate al CAF (quasi 350 mila, con mille e 500 dichiarazioni dei redditi in più). Buone le performance di ADICONSUM, SICET e ANOLF, a testimonianza – dicono dalla CISL di Bergamo - di un “sistema servizi” che ha raggiunto un grado di attendibilità e sicurezza riconosciuto dalla grande maggioranza dei cittadini bergamaschi.

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