IL NABUCCO INCANTA IL SAN FILIPPO

Sabato 24 marzo al Teatro San Filippo è andato in scena il penultimo appuntamento della stagione lirica 2017/2018 degli Amici della Lirica di Valle Camonica. La tappa di Darfo è stata una delle più ambiziose con quasi 100 artisti sul palco: il complesso bandistico dell'Avis con il maestro Fulvio Otelli che ha incantato il pubblico con la sinfonia iniziale, una piccola orchestra diretta dal Maestro concertare al pianoforte Salvo Sgrò che ha diretto l'intera opera, sul palco anche il Coro Simone Mayr di Bergamo che ha rappresentato il popolo ebreo ridotto in schiavitù accanto ai cantanti di fama internazionale, nei panni dei protagonisti: l'imperiale Re di Babilionia alla conquista di Gerusalemme, Nabucco, interpretato da Valentino Salvini; Agnese Vitali nei panni della figlia legittima di Nebucco, Fenena, rapita dal gran pontefice di Gerusalemme Zaccaria, interpretato da Alberto Rota e affidata a Ismaele interpretato da Filippo Iyubonirov, che per amore la libera tradendo il suo popolo ma sarà Fenena, innamorata, a convertirsi e a diventare ebrea. Un amore, quello per Ismaele conteso dall'altra figlia di Nabucco, in realtà di umili origini quindi senza diritto al trono, Abigaille, interpretata da Daniela Favi Borgognoni, pronta a tutto per usurpare il trono, anche ad uccide Fenena con il popolo ebreo. A rimescolare le carte della guerra è ancora una volta l'amore con Nabucco che da conquistatore, per salvere la figlia, diventerà salvatore del popolo ebreo. Livio Scarpellini nei panni di Abdallo, Alberto Cornanei panni del gran sacerdote di Belo, Savia Lazzaroni nei panni di Anna. Con la regia degli Amici della Lirica di Valle Camonica hanno dato vita all'opera più risorgimentale di Giuseppe Verdi, divisa in 4 atti e composto nel 1842 con il librettista Temistocle Solera. Il testo, tratto da un episodio del Vecchio Testamento, con la potenza innovatrice di una musica nuova, gladiatoria, impetuosa, corale, racconta prima di tutto della schiavitù del popolo ebreo che attraverso il Va Pensiero, una canto che travalicherà il tempo, interpreta l'esperienza dolorosa di ogni popolo oppresso che si ribella alla schiavitù, che inneggia alla propria identità nazionale e che aspira alla libertà. Prossimo appuntamento con la lirica di Verdi: il 14 aprile al Cristal di Lovere con la Traviata.

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