STOP AL PUNTO NASCITE DI PIARIO

Le 6.235 firme raccolte contro la chiusura e il progetto sperimentale proposto dalla Regione al ministero della Salute per salvare gli ospedali sotto i 500 parti non hanno sortito l'effetto sperato. La speranza di mantenere in vita il reparto di maternità dell’ Ospedale «Antonio Locatelli» di Piario pare destinata a naufragare. Il ministero della Salute ha detto no, nessuna deroga, situazione questa che riguarda altre realtà presenti nelle province di (Varese), (Cremona), (Como) e (Sondrio), il punto nascita di Piario chiuderà. L’ha annunciato ieri l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera illustrando il Piano regionale di sviluppo in commissione Sanità, precisando che la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti l’anno sarà attuata con «gradualità». «Ci sono adempimenti di legge a cui abbiamo provato a opporre varie riflessioni – spiega Gallera – che, pur apprezzate, non sono state considerate sufficienti. Abbiamo portato a Roma il nostro progetto sperimentale per garantire sicurezza a tutti i punti nascita, indipendentemente dal numero di parti. Il Comitato nascite del ministero ci ha messo mesi a decidere dicendo bello, ma non è sufficiente e confermando alla fine il diniego alla deroga, oltre ad un’ammonizione perchè non avevamo proceduto alla chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti. Il prossimo passo – anticipa Gallera – sarebbe la sanzione». A tutto questo si aggiunge un altro problema che interessa i piccoli ospedali di montagna: la scarsità di professionisti che rende sempre più difficoltoso il mantenimento di standard di sicurezza-. Pochi infatti i partecipanti ai concorsi . La Direzione strategica di Asst Bergamo Est dichiara di «non aver ricevuto comunicazioni da Regione Lombardia in merito alla chiusura del punto nascita di Piario», mentre sul fronte politico gli animi si accendono, annunciando una nuova battaglia in difesa del nosocomio Seriano. «La difesa del punto nascita di Piario è una questione assai delicata – spiega, Paolo Franco consigliere regionale di Forza Italia –. Da una parte, non si possono dimenticare le legittime istanze del territorio che in virtù della particolare posizione geografica chiede attenzione alle esigenze dei residenti. Dall’altra, tuttavia, non si possono dimenticare i requisiti minimi affinchè si possa partorire in totale sicurezza». Per questo, qualora si dovesse «necessariamente arrivare alla chiusura del punto nascita – prosegue Franco –, condividerò con tutti i colleghi consiglieri regionali bergamaschi la volontà di mantenere a Piario una struttura che possa ospitare personale infermieristico, medico e ostetrico che assista le donne durante la gravidanza».

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