QUALE FUTURO PER L'OSPEDALE DI PIARIO?
Durante il tour di inizio mandato tra le Ats della Lombardia l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha incontrato ieri a Bergamo i sindaci dell’Alta Valle Seriana e di Scalve, che hanno espresso in modo determinato la contrarietà alla chiusura del punto nascita dell’ospedale Locatelli di Piario, chiedendo di riconsiderare la decisione di sopprimere il Punto nascita, invitandolo ad aiutarli nell'attivare al contempo un’interlocuzione con il ministero. Dopo aver annunciato battaglia legale, ricorrendo al Tar, per voce di Antonella Luzzana, presidente dell’Ambito territoriale 9, i 24 sindaci hanno spiegato, in un documento, di aver preso tale decisione «a malincuore, ma come atto dovuto verso i cittadini e il futuro del territorio, poiché non possono permettersi di perdere anche questo servizio ritenuto fondamentale e indispensabile alla vita delle valli e delle comunità attigue». E, nel testo letto alla presenza dell’assessore, hanno sollecitato: «Si apra un confronto con il territorio per valutare le condizioni, facendo delle scelte che abbiano come interesse supremo la salute delle mamme e dei bambini». Gallera, ricordando l’obiettivo del tour, ossia la concretizzazione della Riforma sanitaria con il coinvolgimento del territorio, su Piario ha replicato: «Non facciamo altro che applicare la legge, quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. La norma è nazionale, se non dovessimo adempiere e dovesse succedere qualcosa ci potrebbero fare causa». A chiamare la Regione in tribunale intanto ci pensano i sindaci: «Se il Tar dovesse dar loro ragione, ne prenderemo atto, tenendo sempre conto della capacità organizzativa, siamo in grande sofferenza». A giudizio di Gallera la migliore soluzione per Piario è “individuare una nuova vocazione, che rispecchi le esigenze del territorio. Ecco perché ho intenzione entro fine mese di incontrare gli amministratori, per decidere insieme un nuovo futuro per l’ospedale”.
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