SOSPENSIVA DEL TAR SULL'OSPEDALE DI PIARIO

Il 3 ottobre è stata convocata la Camera di Consiglio del Tribunale amministrativo di Brescia, chiamato a decidere sul ricorso presentato dai sindaci dell’alta Valle Seriana contro la delibera regionale di fine giugno che, recependo un decreto ministeriale, stabiliva la chiusura del punto nascita di Piario. Il presidente del Tribunale, che ha accolto l’istanza di misure cautelari monocratiche, sospendendo, di fatto, l’esecutività della delibera regionale 267, ha positivamente sorpreso quanti in questi mesi si sono battuti per il mantenimento del servizio. Certo nulla di scontanto, una situazione solo provvisoria fino alla prossima Camera di Consiglio, ma quanto aggiunge una iniezione di ottimismo. Non sono mancate le reazioni. Per l’assessore regionale Giulio Gallera, infatti, la scelta del Tar è “paradossale»: «Sono totalmente esterrefatto per la decisione, poiché la delibera si limitava ad una ferrea applicazione del decreto ministeriale 70, che ha annunciato anche che la Regione presenterà al più presto istanza di revoca. Una decisione che appare ancora più paradossale dal momento che Regione Lombardia, al fine di mantenere aperti i punti Nascita, ha più volte chiesto una deroga al decreto, che ci è stata negata dal ministero ammonendoci più volte al rispetto della norma”. C’è poi un risvolto più operativo che l’assessore tiene a sottolineare: “La mancanza di ginecologi e pediatri nei presidi ospedalieri più piccoli, come Piario, rappresenta una drammatica criticità. Purtroppo nessun magistrato, per decreto, può garantire la partecipazione di personale sanitario ai numerosi bandi indetti da quei presidi”. E conclude con un’affermazione allarmante: “Non sappiamo, dunque, fino a quando potremo contare sulla presenza dei medici necessari a garantire i requisiti di sicurezza del punto Nascita di Piario”. Tutto nasce dall’azione legale intrapresa dai sindaci dell’ambito Alta Val Seriana (24 Comuni) un paio di mesi fa, i quali unitamente aj comitato spontaneo «Piario non si tocca», si sono detti soddisfatti della decisione, pur sapendo bene che questo non significa un pronunciamento in un senso o nell’altro.

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