CANE' IN LUTTO PER STEFANO

I medici non hanno potuto fare nulla e le preghiere non sono servite. Le ferite che Stefano Balzarini ha riportato in quella maledetta caduta con la moto, mercoledì scorso a Temù, hanno segnato per sempre il suo destino e la vita dei suoi cari. Giunto in condizioni disperate al Civile di Brescia, il giovane di Canè, frazione di Vione, in alta Valle Camonica, è morto questo mercoledì quando è stata dichiarata la morte celebrare e i medici hanno proceduto all'espianto degli organi, donati per salvare altre vite, in un estremo atto di generosità dei genitori del 16enne che hanno perso il loro unico figlio. Impossibile colmare il vuoto e la disperazione. Nella piccola frazione di Canè, dove tutti si conoscono e in paese è come stare in una grande famiglia, non ci sono parole, solo lacrime. Stefano era molto amato, giocava a calcio, faceva l'animatore al grest, aveva una passione per le moto, frequentava il Meneghini di Edolo. Il pensiero va a quella sera del 25luglio quando il 16enne è stato trovato riservo su dei massi a bordo strada. Nessuno lo ha visto cadere mentre, con la sua moto da cross, stava attraversando Temù. Il pensiero va anche al cugino di Stefano, Matteo Balzarini, ovvero al figlio del fratello del papà del 16enne, morto nel giugno di 5 anni fa a 17 anni in un incidente in cui perso la vita anche il giovane Andrea Rossi. Canè, 150 anime, è un paese che non può continuare l'estate come se niente fosse. Gli alpini hanno sospeso le iniziative per il ferragosto, il parroco ha sospeso il grest. Il paese si stringe attorno a mamma Antonella Fogliaresi e papà Paolo e attorno alla salma di Stefano, che dalla tragica caduta non è mai stato lasciato solo. L'affetto dei suoi famigliari e amici lo accompagnerà anche durante l'ultimo viaggio e l'amministrazione comunale, a nome del sindaco Mauro Testini e e del vice Stefano Tomasi, affida il dolore di una comunità intera, ad un messaggio pubblicato sul sito: «Abbiamo sperato e pregato per rivedere il tuo sorriso. Imperscrutabili disegni ce l’hanno portato via ma resterà indelebilmente impresso nel ricordo. E da lassù salutaci e sorridi a Matteo e Andrea».

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