MAI COME A SERLE

Un intervento che – anche se purtroppo non ha avuto l'esito sperato – che per la prima volta ha finalmente messo al centro del lavoro il soccorso. Sono queste le parole che le organizzazioni sindacali di base dei vigili del fuoco USB usano per definire quanto è accadduto a Serle fra il 19 e il 29 luglio durante le ricerche della piccola Iuschra, la 12enne autistica dispersa sull'altopiano di Cariadreghe. Un intervento senza precedenti che ha visto la lavoro – una volta tanto senza rivalità e polemiche – volontari, soccorso alpino, vigili del fuoco. Un'organizzazione che ha funzionato al meglio, dicono, i sindacati dei vigili del fuoco, che davvero ha visto tutti collaborare per l'obiettivo di ritrovare la piccola dispersa. Centinaia di persone che si sono coordinate senza rivalità e senza ostacolarsi, che hanno lavorato per oltre dieci giorni, 24 ore al giorno, fianco a fianco, gomito a gomito e che si sono aiutate, spronate, che hanno dato il massimo in campo. Tutto questo perç, ancora una volta, lascia l'amaro in bocca alle organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco di Brescia, perché questo intervento – dove hanno lavorato decine di uomini del comando provinciale di Brescia – ancora una volta ha messo in evidenza le carenza di questo comando: la cronica carenza di personale, la scarsa preparazione/formazione di alcune persone, la inadatte dotazioni/attrezzatura. "E' assurdo sguarnire una caserma per affrontare un intervento ormai classificabile come ordinario". Di contro proprio i sindacati dei vigili del fuoco di Brescia sottolineano come per la prima volta davvero ci sia stata una grande task force, un coordinamento necessario perché in Italia non c'è un solo ente in grado di far fronte da solo ad un'emergenza come questa. Per dieci giorno, lo ricordiamo, oltre 250 persone sono state impegnate nelle ricerche della piccola scomparsa e fra loro per i vigili del fuoco 10 specialisti alpinistico, speleo fluviali, 2 tas topografi, cinque vigili, 4 cinofili, 1 elicottero e un drone con equipaggi. Per il soccorso alpino erano presenti 40 operatori tecnici, 2 coordinatori di ricerca, due topografi, 40 speleologici, un equipaggio con droni e un operatore tecnico sanitario. Hanno partecipato alle ricerche 150 volontari di protezione civile con 28 unità cinofile, 4 carabinieri forestali, 32 carabinieri del battaglione Milano e carabinieri delle locali stazioni, 2 operatori del nucleo SAGF della guardia di finanza, un elicottero dell'aeronautica militare con visori notturni e termocamera, un elicottero dell'AREU e un'ambulanza di base. La squadre miste con uomini dei vigili del fuoco, del soccorso alpino, con volontari di protezione civile e carabinieri hanno perlustrato un'area di circa 750 ettari di terreno, hanno setacciato 94 cavità carsiche, hanno sorvolato con elicotteri e droni mille 920 ettari di territorio.

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