DISASTRO NEL GRIGNA

Acque nere come l'inchiostro. Così si presentava il Grigna nel pomeriggio di questo martedì, così lo hanno visto alcuni cittadini che hanno immediatamente segnalato la cosa alle autorità competenti: carabinieri forestali, ARPA, vigili del fuoco. Non idrocarburi, come si era pensato in un primo momento, ma polvere di acciaio finita in acqua, questo quello che avrebbe colorato di nero il povero torrente questa vigilia di Ferragosto. Sono comunque in corso indagini – da parte dei carabinieri forestali della stazione di Breno - e verifiche sul materiale sversato nelle acque. E' probabile che un'azienda della zona – che sarebbe già stata individuata – mentre svolgeva lavori di manutenzione dei piazzali abbia fatto il danno. Dolo o colpa? Si propende per la seconda ipotesi anche se non sarebbe la prima volta che accadono fatti di questo genere e non è la prima volta che i pescatori e l'associazione Amici del Torrente Grigna segnalano la questione a chi di dovere. Saranno le indagini in corso a stabilire eventuali responsabilità e ad accertare che cosa è finito nelle acque del Grigna. Intanto è urgente capire quali danni ha subito il torrente e come intervenire. Il sindaco di Berzo Inferiore, Ruggero Bontempi, ci spiega che prima di agire è necessario capire la portata dell'inquinamento e questo sarà possibile una volta che ARPA avrà effettato le analisi sul materiale sversato. Le ipotesi sono due: nel caso più grave sarà necessario procedere ad una bonifica quindi probabilmente svuotare il torrente e pulire l'alveo; se, invece, il disastro sarà meno pesante del previsto sarà sufficiente un dilavamento cioé immettere tutta l'acqua nel Grigna per lavarlo. Intanto già nel pomeriggio di questo martedì si è riusciti a fermare lo sversamento e i vigili del fuoco di Darfo hanno provveduto a posare delle barriere, dei tamponi che fermino eventuali nuove perdite. Il tratto interessato dallo sversamento è di circa 5 chilometri. E' stato chiesto di ridurre la portata dell'acqua e i sindaci di Berzo Inferiore ed Esine hanno al momento sospeso l'ordinanza che intimava – a partire dal 17 agosto - a Tassara Terzo salto (la società proprietaria della centrale che sfrutta le acque del torrente per produrre energia) di spillare almeno 200 litri di acqua dai due "rubinetti", cioé gli spilli, realizzati sulla condotta per garantire acqua al Torrente. Proprio nei giorni scorsi abbiamo di nuovo fatto il punto sulla situazione del torrente che corre lungo la Valgrigna e che da 18 anni – da quando è partita la centrale che ne sfrutta le acque – è malato cronico. Ci mancava solo questo. La preoccupazione è tanta, tante sono anche le domande su quanto accaduto che ancora una volta si pongono i membri dell'Associazione Amici del Torrente Grigna che da anni si batte per la salvaguardia del corso d'acqua che attraverso la Valle. "Più volte – ci dice il presidente Leonida Magnolini – abbiamo segnalato sversamenti nel torrente, più volte abbiamo puntato il dito contro una ditta in particolare (che pare sia proprio quella responsabile dello sversamento di queste ore, ndr). E allora adesso ammesso pure che non ci sia dolo è chiaro che è necessario capire come ha fatto questa roba a finire nel torrente, se vi siano scarichi abusivi lungo le sponde del Grigna e ancora una volta è necessario verificare che qualcuno non abbia approfittato del periodo festivo per fare ciò che non si dovrebbe".

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