NON C'E' PACE PER IL GRIGNA

Il Comitato del Grigna di nuovo all'attacco. In vista dell'incontro che avranno prossimamente con l'ufficio territoriale regionale di Brescia i responsabili dell'associazione Amici del Torrente Grigna hanno preparato una sorta di promemoria su quanto è successo e sta succedendo al corso d'acqua camuno da 20 anni a questa parte. Vogliono delle risposte in merito ad alcune problematiche che lo stanno facendo morire. Quindi innanzitutto che la Tassara Terzo Salto che gestisce la centrale sul torrente rilasci da entrambi gli spilli in comune di Berzo Inferiore 200 litri al secondo in aggiunta al DMV rilasciato a monte, e che la quota integrativa al deflusso minimo fornita dagli spilli venga inserita in concessione e quindi considerata essa stessa DMV. Chiedono inoltre che siano esercitate le adeguate pressioni su Tassara Terzo Salto per verificare il corretto funzionamento del sistema di rilevazione delle portate al ponte di via Marconi e la verifica dei criteri delle rilevazioni negli altri punti di controllo, ma anche di rendere noti i tempi di applicazione dei fattori correttivi sulla qualità dell'acqua. Perché, come risulta dalle analisi dell'ARPA, lo stato ecologico complessivo del torrente Grigna sotteso dalla Terzo Salto è tutt'oggi insufficiente quindi non conforme agli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva europea. Sono però purtroppo anche altri i fattori che contribuiscono a fare di questo torrente un malato cronico, per non dire terminale. Oltre al prelievo eccessivo dell'acqua a scopo idroelettrico i reponsabili del comitato citano - nella lettera che hanno inviato ad Arpa, Regione, provincia, Comuni di Esine, Berzo Inferiore e Bienno, autorità di bacino, Tassara Terzo Salto e carabinieri forestali - l'inquinamento diffuso da scarichi industriali e domestici non collettati o abusivi e ricordano l'episodio dell'agosto 2018 quando un'azienda sversò nel torrente i rifiuti della pulizia delle vasche. Le stesse caratteristiche del torrente che ha un alveo fortemente permeabile che assorbe gran parte dell'acqua contribuiscono purtroppo a far sì che sia spesso in secca. Proprio a questo proposito non è un caso – dicono ancora gli amici del Grigna - che si attribuisca il risveglio dei fenomeni carsici di Esine – nella fascia compresa tra il paese ed il torrente – alla piena del Grigna registrata tra la fine di ottobre e i primi di novembre delle scorso anno. Insomma c'è di che discutere, ma, dicono gli amici del torrente, senza perdere tempo, perché le condizioni del Grigna sono davvero preoccupanti. Come se non bastasse, tra l'altro, quest'anno, agli episodi di piena è seguito un periodo particolarmente siccitoso che perdura tuttora.

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