VVF QUALIFICATI, NE MANCANO 63

E' vero: leggendo i numeri dell'organico dei vigili del fuoco in provincia di Brescia, risultano esserci 26 unità in più rispetto alle 220 prospettate. E quindi il Ministero dell'Interno- Dipartimento dei vigili del fuoco, ha deciso che il 17 settembre, questi 26 vigili del fuoco devono essere trasferiti verso altri comandi d'Italia. Saranno solo 4 i nuovi arrivi, ovvero i vigili del fuoco neo assunti. Peccato però che – denunciano le organizzazioni sindacali – quelle unità, oggi considerate in esubero, il Dipartimento le aveva destinate negli anni passati alla Comando di Brescia con uno scopo: quello di compensare una carenza, pari a 63 unità, di vigili del fuoco qualificati. Secondo il decreto dell'11 maggio del 2007, per garantire la sicurezza in provincia di Brescia, dovrebbero esserci 80 capi squadra e 26 capi reparto. La realtà è ben diversa: in servizio oggi ci sono solo 32 capi squadra e 15 capi reparto, con una carenza rispettivamente del 70% e del 40%. A questi si aggiungono 4 pensionamenti, una carenza del 50% di impiegati e l'assenza totale di ispettori, rispetto ai 14 previsti. Dal momento che ogni squadra, composta da 5 vigili del fuoco, necessita di un vigile del fuoco qualificato, questa carenza di personale comporterà, dal 17 settembre, una riduzione delle squadre di soccorso sul territorio bresciano. In sede centrale si riuscirà a comporre una squadra completa e tre supporti da due unità per gli automezzi speciali. Se ci saranno più richieste d intervento nello stesso momento bisognerà valutare la priorità di richiesta, scegliere quindi l'emergenza su cui intervenire. Oppure attivare delle squadre più lontane sperando che siano libere e che arrivino in tempo. A rischio quindi c'è la sicurezza dei cittadini e quella dei vigili del fuoco stessi, costretti a lavorare a squadre ridotte e a fare molti straordinari. «Gli appelli rivolti in questi mesi dai sindacati e dal comando di Brescia, sono serviti - spiega Renato D'Angerio, delegato FNS CISL Brescia – ad ottenere delle ore di straordinario per garantire il soccorso sul lago di Garda a Salò durante l'estate, ma servono interventi strutturali per risolvere una situazione che si trascina da più di 10 anni.» Per questo lo stato di agitazione di Cgil, Cisl e Uil – continua in attesa di ottenere risposte dal Dipartimento.

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