LA MULATTIERA DEL TERZO MILLENNIO

Da sempre il Presidente di Assorifugi Lombardia, Gino Baccanelli, guida alpina e gestore del rifugio Tita Secchi al lago della vacca a quota 2.357 metri, sostiene che la via maestra per il turismo dei rifugi è la realizzazione di strade, il mantenimento di sentieri, la segnaletica corretta, appropriata, chiara e frequente. Ma non solo lo ha detto: lo ha anche fatto. In cinque anni di intenso lavoro manuale ha spostato montagne di granito, lastroni di roccia, ciottolame disperso ovunque dalle morene ed ha realizzato il nuovo tracciato che dalla Corna Bianca di Cadino, nel Parco dell'Adamello sale al Rifugio Tita Secchi, evitando il ripido e pericoloso sentiero militare delle creste di Lajone. E così oggi il rifugio ha visto un aumento di pubblico impensabile anche solo 5 anni fa. La stagione estiva 2018 al Tita Secchi, che si conclude in questo fine settimana (ma Gino Baccanelli rimarrà a completare il suo lavoro fino alla prima neve: mancano ancora circa 200 metri di strada/mulattiera per arrivare alla porta del rifugio e per collegare i circa 3 chilometri realizzati tutti a mano, con l'attacco del Sentiero numero 1 che, dal Tita Secchi percorre l'alta via dell'Adamello.

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