ANNO DIFFICILE PER LA MONTAGNA

I rifugi alpini delle nostre vallate stanno vivendo una stagione non facile: dall'inizio incerto, con strade di avvicinamento spesso chiuse, con un maltempo che ha stravolto abitudini e consuetudini. Ma i rifugisti sono là, chi da maggio e chi da giugno, sotto quel tetto, ultima casa prima del cielo, che dà accoglienza e sicurezza a tutti . Nel caso del Rifugio Tita Secchi, una delle mete più amate da bresciani e bergamaschi, al lago della vacca, all'imbocco del sentiero numero 1 da sud dell'acrocoro dell'Adamello, oggi c'è una mulattiera in grandi pietre lastricate di granito, costruita pezzo su pezzo da Gino Baccanelli, guida alpina, rifugista e presidente di Assorifugi Lombardia, per migliorare le condizioni di approvvigionamento per il Rifugio e creare una via di accesso oggi accessibile veramente a tutti. Il Tita Secchi, come tutti gli altri rifugi, almeno nei giorni centrali dell'estate meritano la visita dei tanti che, andando per monti, sanno apprezzare il valore delle case alte sotto le stelle.

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