STRADA DEL CROCEDOMINI A RISCHIO
Ci vorranno ancora molte giornate di lavoro per poter mettere in sicurezza la provinciale del Passo Crocedomini che da Breno raggiunge Bagolino passando per il notissimo passo estivo. Tempi giudicati inaccettabili per chi risiede nelle varie località toccate dalla strada o ha attività oltre località Campolaro, dove è posizionato uno sbarramento: si tratta dei rifugisti di Bazena, chiuso da ottobre, ma anche del Tita Secchi al lago della vacca e del passo Crocedomini, che solitamente aprono proprio in questo periodo. Gravi impedimenti anche per gli alpeggiatori, che dovrebbero portare le loro mandrie nelle 7 malghe in territorio del Comune di Breno a partire da lunedì della prossima settimana. Ma le lamentele provengono anche dai proprietari delle seconde case e delle attività agricole della zona. I ritardi non sono dovuti al solo maltempo ma a quella che viene giudicata ormai da tutti come una “ cattiva gestione nel coordinare i lavori”. Qualche settimana fa era terminato il lavoro dei consorzi forestali Pizzo Badile e Pizzo Camino incaricati dalla Comunità Montana di Vallecamonica della rimozione dalla carreggiata e dai versanti a monte e valle dell'enorme numero di piante schiantate dalla tempesta Vaia del 29 ottobre scorso. Nonostante il meteo avverso e numerosi imprevisti, il lavoro urgente di sgombero piante è stato fatto. Mentre la Provincia di Brescia, titolare della strada, nonostante quanto dichiarato a gennaio in Comunità Montana da parte dei sui responsabili, non ha lavorato contemporaneamente al cantiere forestale. Finché non sono stati chiusi i cantieri forestali il 3 maggio, il cantiere stradale non è stato avviato. Da allora, salvo i giorni di forte maltempo, l'impresa Filippi, incaricata dei primi lavori urgenti, ha allargato la carreggiata nel punto più critico, dove la banchina era ceduta, ma manca ancora la posa dei più di 2 chilometri di guard rail e di rete paramassi nella zona della cascata di Vaiuga, per circa 300metri quadrati a monte della strada, attualmente il punto più critico di tutto il tracciato. Ma per fare questo è necessario bonificare tutta la zona a monte dello smottamento: lavoro per il quale la ditta che ha vinto l'appalto, proveniente dal Sud Italia, finora ha fatto solo rilievi con il drone e nulla più. Se non si sblocca questa parte dei lavori, che interessano circa 100 metri lineari di strada, rimane bloccato un percorso stradale che in estate porta oltre 100.000 turisti stranieri a transitare dal Crocedomini. Per fare il punto della situazione nei prossimi giorni dovrebbe esserci un nuovo sopralluogo dei tecnici e dirigenti provinciali, ma è evidente ormai che i tempi di apertura del passo sono irrimediabilmente rinviati a data da destinarsi.
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