NUOVE REGOLE REGIONALI PER LA CACCIA

Regione Lombardia ha approvato la legge Semplificazione con alcuni emendamenti che riguardano direttamente la caccia, togliendo il limite delle 55 giornate di caccia massime annuali, con il censimento a carico degli ambiti territoriali di caccia e validato dalla polizia provinciale; semplificare le norme di funzionamento degli ambiti per evitare situazioni di stallo (con il voto del presidente che vale doppio); chiarire il concetto di residenza venatoria; semplificare le norme di calcolo delle distanze tra capanni ed edifici;  ampliare il periodo caccia alla volpe; inserire il divieto di svolgere più di due mandati per i consiglieri nei comprensori alpini o negli ambiti di caccia per favorire il ricambio; chiarire le norme sull’annotazione sul tesserino dei capi abbattuti. A Pisogne, su invito della locale sezione cacciatori e del comprensorio alpino di Caccia della bassa Vallecamonica, le modifiche sono state ben illustrate dal consigliere regionale Floriano Massardi ad un pubblico attento, competente e motivato. L'incontro è servito anche per stigmatizzare i frequenti episodi di minacce e soprusi verso cacciatori, per lo più anziani e soli, da parte di gruppi organizzati, di sedicenti animalisti. La modifica della norme sulla caccia introdotte il 27 novembre da Regione Lombardia prevedono in generale meno burocrazia e meno vincoli per i cacciatori che esercitano con responsabilità una attività fondamentale per l’ecosistema lombardo. La norma indica anche l'obbligo di utilizzo di capi colorati per chi pratica la caccia al cinghiale, nelle forme collettive della braccata, della girata e della battuta, per evitare i gravi incidenti che si sono verificati anche di recente.

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