MIRKO LIBERO DOPO 48 ORE
Mirko Giacomini sta bene e in Valsabbia tutti tirano un sospiro di sollievo. Il sequestro dell'operaio 45enne di Sopraponte, preso in ostaggio tra martedì e mercoledì dal marocchino 37enne Haida Abdeleouahed, è finito questo giovedì sera intorno alle 20.00. I due non erano nascosti nei boschi nei pressi di Gavardo, dove era stata trovata l'auto del rapitore e dove si erano concentrate le ricerche, ma erano nascosti nella palazzina dove vive la ex moglie del rapitore, a Castello di Villanuova sul Clisi. E' stata proprio la donna, movente del rapimento perché Haida Abdeleouahed si era convinto che avesse una relazione con Mirko Giacomini, ad allertare i carabinieri dopo che si è trovata di fronte l'ex marito, sceso dalla soffitta per un confronto a tre. Sono stati attimi concitati, con spari di pistola a salve, senza per fortuna feriti. All'arrivo dei militari, che si trovavano appostati da due giorni proprio davanti alla palazzina con il timore che l'uomo potesse prendersela anche con l'ex moglie e che quindi sono intervenuti immediatamente, il sequestratore non ha opposto resistenza. La pistola usata martedì sera per costringere un operaio della Saf di Muscoline, colto di sopresa all'uscita dalla fabbrica, ad accompagnarlo dal suo obiettivo, Mirko Giacomini appunto e con la quale avrebbe minacciato il suo ostaggio durante 48 ore di rapimento, si sarebbe rivelata una sciacciacani. Portato a Brescia nella caserma del comando provinciale dei carabinieri, il 37enne è stato interrogato nella notte dagli inquirenti. Ascoltato nella notte anche Mirko Giacomini che al sostituto procuratore Roberta Panico, titolare dell'inchiesta, ha raccontato i suoi due giorni di terrore e anche la donna è stata chiamata a raccontare la sua versione dei fatti. Gli inquirenti vogliono fare luce su alcuni aspetti ancora non chiari della vicenda: quando i due sono arrivati nella casa della donna, davvero la donna non si è accorta della loro presenza prima, qual'è il vero movente del rapimento. La zona in cui si erano concentrate le ricerche di squadre armate di carabinieri, polizia, finanza, cani da ricerca ed elicottero, è tornata alla tranquillità. I famigliari, amici e colleghi dell'operaio rapito, che ormai temevano il peggio, si lasciano alle spalle due giorni di paura ed angoscia.
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