SEQUESTRO GAVARDO, INDAGINI IN CORSO

"Non volevo fare male a nessuno". Questo quanto Heida Abdeleouahed ha dichiarato al gip. Ma la sua condotta, il rapimento di quello che pensava fosse l'amante della sua ex moglie e quei colpi di pistola sparati con una scacciacani, fanno pensare tutt'altro. Il magrebino accusato del sequestro di Mirko Giacomini che la settimana scorsa ha tenuto con il fiato sospeso la Valsabbia, resta quindi in carcere a Canton Mombello. E' vero non ci è scappato il morto, quella pistola con cui il 37enne ha tenuto sotto sequestro l'operaio di Gavardo per 48 ore e dalla quale alla fine ha sparato sette colpi nella direzione della ex moglie durante quello che doveva essere un chiarimento a tre, non era vera e non poteva uccidere. Ma ciò che lo ha portato ad appostarsi fuori dalla fabbrica di Nisoline, a sequestrare prima Daniele Stucchi all'uscita del turno di lavoro, per farsi accompagnare da Giacomini, fuggire e nascondersi per due giorni con l'ostaggio nel sottotetto dell'abitazione della donna per cercare infine un confronto a tre, è un sentimento quanto mai pericoloso, lo stesso che arma ogni giorno la mano di molti uomini: la gelosia. Il timore è quindi quello che l'uomo possa rappresentare una minaccia per la ex moglie, italiana, che aveva lavorato per alcuni mesi nella stessa azienda in cui lavora Giacomini il quale aveva più volte accompagnato a casa la donna per aiutarla perché era senza patente. Da qui l'idea dell'ex marito che tra i due ci fosse una relazione. Nel sottotetto del sequestro questo lunedì mattina si è svolto un nuovo sopralluogo degli inquirenti che stanno cercando di ricostruire nel dettaglio quei due giorni di prigionia. I sostituto procuratore Roberta Panico è tornata insieme ai carabinieri nell'immobile di Villanuova Sul Clisi dove Abdeleouahed aveva vissuto con la moglie prima della separazione. Sequestratore e ostaggio presumibilmente sono entrati nell'immobile, che era piantonato dai militari, da un ingresso sul retro che si affaccia sul bosco. Nell'interrogatorio l'uomo non avrebbe saputo spiegare la provenienza dell'arma: capire dove l'ha trovata e se era consapevole che fosse solo una scacciacani, è fondamentale per escludere dalle accuse, il tentato omicidio.

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