TRUFFA DEI FARMACI, BLITZ ANCHE A BRESCIA

C'è anche un imprenditore bresciano – che si occupava di far ritirare i farmaci e con documenti falsi copriva la loro provenienza furtiva – implicato nella truffa dei farmaci che ha portato i carabinieri del Nas di Milano ad eseguire questo giovedì undici arresti fra le province di Brescia, Milano, Piacenza, Bologna, Napoli, Reggio Emilia, Taranto e Novara. Cinque sono finiti in carcere, sei ai domiciliari. L'indagine è partita nell'ottobre del 2017 ed ha permesso di scoprire due organizzazioni, la prima che si occupava del furto e del riciclaggio dei farmaci, l'altra che li smerciava. Ai farmaci rubati, destinati alle aziende ospedaliere (che hanno fino al 50% di sconto sul prezzo originale), venivano cambiate le fustelle. Grazie anche a falsi documenti venivano rivenduti a prezzo pieno. Un giro d'affari da cinque milioni all'anno. L'imprenditore bresciano coinvolto nella truffa aveva contatti sia con l'organizzazione che rubava i farmaci che con quella che li smerciava. Un altro bresciano, in questi giorni, è finito nei guai per truffa: si tratta di un 54enne di Bedizzole arrestato a Gambara mentre cercava di piazzare in casa di una signora l’ennesimo dispositivo “obbligatorio”, un rilevatore di fuga di gas, del costo di 300 euro (anziché 25 euro, costo reale dell'apparecchio). Pare che l'uomo avesse già messo a frutto un centinaio di colpi, parlando ai suoi interlocutori di presunte multe se non avessero acquistato il suo rilevatore. L’episodio di Gambara è stato il suo ultimo dopo quelli condotti in altri paesi della Bassa bresciana da diversi mesi. E' stato bloccato vicino a un bar dopo la segnalazione da parte di una signora che era stata raggirata nei giorni precedenti. Grazie alla tecnica messa in atto, il truffatore potrebbe aver guadagnato fino a 30 mila euro. Aveva addirittura fondato una società uninominale per emettere fatture.

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