APPELLO ALLA SICUREZZA
In barba ai divieti scardinano lucchetti e sbarre, scavalcano barriere e poi scorrazzano con le motoslitte in zone ad alto rischio di distacco di valanghe. Fra le mete più gettonate la zona del Maniva e Crocedomini dove neppure le tragedie, quella dello scorso aprile, costata la vita ad Andrea Morandini travolto e ucciso da una slavina durante un'escursione in motoslitta con alcuni amici nei pressi del Crocedomini e quella di dieci anni prima che fece 4 vittime in un gruppo di 11 appassionati al Dosso dei Galli, servono da monito. E allora bisogna usare il pugno di ferro. Questo fine settimana i carabinieri forestali di Breno hanno multato un uomo che si è ribaltato con la motoslitta sulla strada del Crocedomini – il transito per la zona è interdetto già a Campolaro – ed ha chiamato gli amici per farsi soccorrere. Questi, per raggiungerlo hanno scardinato la sbarra di Campolaro, quindi arginato la barriera un chilometro più avanti, la terza dopo il rifugio Bazena e l'ultima nella galleria al passo. Già la scorsa settimana le guardie ecologiche della Comunità Montana avevano elevato un verbale di segnalazione – a cui hanno allegato tanto di foto - perché proprio in zona avevano notato che le barriere erano state spostate per consentire il transito delle motoslitte. Siccome la zona è particolarmente a rischio e sono in troppi a trasgredire i divieti – la zona viene raggiunta anche dal Maniva o da Montecampione trasgredendo anche i divieti stabiliti dalla normativa forestale vigente e dal parco dell'Adamello – in queste ore il dott. Gian Battista Sangalli direttore del Servizio bonifica montana della Comunità Montana di Valle Camonica ha inviato una lettera al Prefetto di Brescia, ai carabinieri e ai carabinieri forestali di Breno, al settore lavori pubblici della provincia di Brescia e al comune di Breno, cioé a tutti quegli enti chiamati al controllo. Nella lettera Sangalli segnala lo spostamento delle barriere, la rottura del lucchetto in zona Campolaro – la strada per Bazena è chiusa da qui dal 29 ottobre scorso in seguito ai danni provocati dal maltempo – segnala la pericolosità della zona – come detto già teatro di tragedie e – poiché anche quest'anno si sono verificati sulla strada fenomeni valanghivi – chiede agli enti preposti che attivino tutti i controlli necessari affinceè le leggi vengano fatte rispettare e si evitino nuove disgrazie. Sangalli sottolinea infatti che già nel dicembre 2017 aveva segnalato il problema. Solo qualche mese dopo si verificò la tragedia costata la vita ad Andrea Morandini. Era il 14 aprile 2018. Intanto pare che, visto l'intensificarsi dei controlli nella zona di Bazena Crocedomini, gli appassionati di motoslitte stiano cercando nuovi scenari. Il più gettonato pare sia il Mortirolo dove la guardie ecologiche della comunità montana hanno già avviato serrati controlli.
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