ADDIO ALL'ULTIMA STAFFETTA DI CEVO

Enrichetta Gozzi ha ammainato la sua grande vela ed è volata alta in quei cieli di libertà che ha sempre desiderato per sé, i suoi cari, la sua comunità, per migliaia e migliaia di ragazzi che nella sua lunga vita ha incontrato parlando loro dei giorni lontani della Resistenza che grazie al suo racconto vivo, riusciva e far toccare con mano. A 93 anni, nella sua stanzetta linda dell'Ospedale di Edolo, ha concluso la sua storia, ricordando per l'ultima volta alla nipote l'incontro con gli studenti dellpOlivelli a Darfo al cinema Garden (ne aveva incontrati ben 800 in una sola mattina), continuando a ripetere con forza l'invito a combattere per la libertà, la democrazia, le idee pulite e belle. Con gli ultimi epigoni della grande storia della libertà in Vallecamonica, che scrisse pagine luminose, scolpite nelle rocce e nei cuori, Rosy Romelli e Gino Boldini, ripeteva spesso che “...la libertà è un dono da conquistare ogni giorno, perché non è detto che una dittatura non possa più tornare, perché oggi è brutto quello che si sente”. Di Enrichetta Gozzi mancheranno le carezze generose e gli abbracci che donava con tenerezza a tutti coloro che sapeve assere persone degne di affetto: cioè a quelli che nella vita hanno la luce della democrazia dentro gli occhi. Mancherà la sua tetrsimonianza diretta e vibvace ai ragazzi, ai gioivani, alla distratat comunitò di oggi. Ora il suo spirito vola alto sopra quelle montagne della Valsaviore che l'hanno vista protagonista della stagione combattuta per la libertà di tutti.

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