TRE GIOVANI VITE SPEZZATE
Abbiamo pensato immediatamente alla donazione degli organi, così si può dare la vita a qualcun altro e il nostro Alessandro vivrà ancora». Parla commosso Roberto Fregoni, il papà del diciannovenne Alessandro. E lo fa all’esterno della Terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII dove, da sabato sera, è rimasto in attesa di qualche notizia sulle condizioni del figlio insieme a Chiara, la madre di Alessandro, con la speranza che il loro amatissimo figlio si potesse salvare. Invece, purtroppo, il diciannovenne che era stato colto da malore proprio sabato sul campetto da calcio di Ranica, non ce l’ha fatta. Ma – come sottolinea lo stesso genitore – il giovane continuerà a vivere grazie alla donazione degli organi. «Dobbiamo ringraziare tutta l’équipe medica – continua il padre di Alessandro –, che ha cercato in tutti i modi di salvare mio figlio e sono stati tutti cortesi e gentili. E poi ringrazio per la grande vicinanza tutti gli amici di Alessandro». La vicinanza degli amici Amici che per tutta la giornata di ieri hanno sostato all’esterno della Terapia intensiva del Papa Giovanni per essere vicini in primis ad Alessandro e poi a tutta la sua famiglia. «Ho pensato questa mattina (ieri per chi legge, ndr) – continua Roberto Fregoni – di avvisare i suoi ex compagni e gli amici, che hanno risposto immediatamente, mostrando grandissima vicinanMalore in campo, addio ad Alessandro Donati gli organi: «Così vivrà ancora» Ranica. Il diciannovenne si era sentito male sabato sera al parco di via Conciliazione. Ieri il decesso in ospedale Il papà Roberto: «I medici hanno cercato di fare tutto il possibile e li ringraziamo». La visita di alcune ex insegnanti za. Abbiamo vissuto tutti insieme dei bei ricordi, davanti ad Alessandro, dove ognuno pensava a un aneddoto. Per esempio, le molte grigliate che organizzavano insieme, l’ultima delle quali due settimane fa a casa di un amico». La visita di alcune ex prof Sempre ieri si sono presentate all’ospedale Papa Giovanni XXIII anche alcune professoresse dell’istituto Paleocapa, la scuola che aveva frequentato Alessandro fino all’anno scorso e che avevano appunto avuto il giovane come loro allievo. Anche per loro è stato molto grande il dolore per quanto accaduto. E il parroco di Ranica, don Francesco Sonzogni, ha tenuto a sottolineare «la partecipazione di tutta la comunità parrocchiale al dolore della famiglia. È una disgrazia – evidenzia il sacerdote – che colpisce tutti e che nessuno si aspetterebbe. Siamo tutti molto dispiaciuti. Ho portato le mie condoglianze alla famiglia, che ha mostrato un dolore composto». Il dramma sabato sera Il dramma che è costato la vita al diciannovenne si è consumato nel giro di una manciata di minuti, sabato sera, nel parco di via Conciliazione a Ranica. Una serata spensierata tra amici, all’insegna dello sport – il calcio – e del divertimento, e che si è invece tramutata in una tragedia. Gli amici che erano con lui e che lo stavano osservando correre dietro il pallone lo hanno visto cadere all’improvviso: come – racconteranno poi – se gli fossero mancate le forze tutto d’un colpo, o come se fosse inciampato su qualcosa che non aveva visto. In realtà – si scoprirà più tardi – il diciannovenne di Ranica era stato colto da un attacco cardiaco senza alcun sintomo precedente. Immediato l’allarme degli amici: Alessandro infatti non respirava. Veloce la corsa di un amico al vicino bar «Totem» per prendere un bicchiere d’acqua. Dopodiché, compresa la gravità della situazione, proprio dal locale pubblico è stato avvisato il 112. Sul posto sono intervenute l’automedica e l’ambulanza, mentre nell’attesa un medico ha praticato il massaggio cardiaco al diciannovenne, le cui condizioni erano parse gravi fin da subito. E ieri, a poco più di un giorno e mezzo dal malore, il cuore di Alessandro si è fermato. La salma, una volta terminate le procedure per il prelievo degli organi, verrà portata nella cappella accanto alla parrocchiale di Ranica, dove sarà allestita la camera ardente. La data dei funerali non è ancora stata fissata.
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