SUI LUOGHI DI GUERRA PER LA PACE

Sui luoghi teatro di uno dei primi eccidi nazifascisti in Valle Camonica, a Pratolungo per ricordare non solo i fatti della resistenza camuna ma anche uno degli ultimi genocidi della storia dell'umanità, quello di Srebrenica dove furono uccisi e sepolti nelle fosse comuni più di 8 mila e 300 bosniaci nel luglio del 1995. Anche quest'anno l'Auser comprensoriale di Valle Camonica ha organizzato – è la seconda edizione – la marcia della Pace che lo scorso anno aveva accompagnato i partecipati sui monti di Gianico. Lo ha fatto in collaborazione con l'associazione bosniaca Ljliam. Quest'anno per ricordare i gravissimi e tremendi fatti accaduti poco lontano da noi, in Bosnia poco più di 20 anni fa si sono ripercorsi i sentieri della Resistenza camuna e così circa 120 persone sono arrivate a Pratolungo di Angolo al rifugio dedicato al colonnello Ferruccio Lorenzini. Qui l'8 dicembre 1943 caddero in un'imboscata tesa da 150 militi dalla Tagliamento 5 partigiani comandanti dal colonnello Lorenzini appena arrivati. Lo stesso comandante che venne catturato insieme ad altri 14 e poi ucciso il 1 gennaio 1944 insieme ad altri 8 prigionieri. Ricordanto fatti tragici si è parlato di pace e si è pregato con le preghiere dei cristiani e quelle dei musulmani, perché Dio capisce tutti i linguaggi. I partecipanti sono partiti da a piedi da Croce di Salven a Borno e una volta raggiunta la località Pratolungo – dove ogni anno si tiene una cerimonia per ricordare l'eccidio dell'8 dicembre 1943 e dove gli alpini hanno ristrutturato la vecchia malga e ne hanno fatto un rifugio – hanno pranzato e pregato, cristiani e musulmani insieme guidati da don Ennio. Poi hanno preso la parola anche i rappresentanti dell'associane Ljljam. Erano presenti le autorità civili dei comuni di Angolo e Darfo.

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