IL FIORE DI SREBRENICA GERMOGLIA A ROGNO

L'11 luglio 1995 l'esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegvina, dopo un'offensiva di qualche giorno entrò a Srebrenica. Gli uomini fra i 12 ed i 77 anni vennero separati dalle moglie, dalle madri, dalle figlie e dalle sorelle, uccisi e sepolti in fosse comuni. Oltre 8 mila uomini sparirono nel nulla. Alcuni di loro non sono ancora stati identificati, altri dopo la riesumazione grazie ad dna e ad oggetti che avevano con loro sono stati restituiti alle famiglie. Questa terribile pagina di storia è conosciuta come il massacro di Srebrenica ed è una delle più oscure della guerra in Bosnia che fece oltre 100 mila vittime e due milioni di profughi. Qualcuno trovò asilo in Italia, anche in Valle Camonica dove oggi la comunità bosniaca è ben integrata. L'associazione Lilijam che la rappresenta ha stretto con alcuni comuni del territorio un patto di amicizia. Ed è proprio nell'ambito di questo patto che, dopo i festeggiamenti per i 30 anni dell'indipendenza, il primo marzo a Piancamuno, questo sabato a Rogno è stato inaugurato un monumento per ricordare il massacro di Srebrenica. Rappresenta il fiore stilizzato che viene indossato come spilla dai partecipanti alle cerimonie in memoria delle vittime. La cerimonia è stata particolarmente solenne con la presenza di numerose autorità bosniache e del presidente Željko Komšić, presidente di turno della Presidenza collegiale della Bosnia Erzegovina che prima di partecipare all'inaugurazione è stato accolto nelle sale comunali. E' un piacere per me essere qui oggi e questa visita è un momento importante per ricordare ciò che è accaduto a Srebrenica – ha detto il presidente -. E' un momento significativo anche per la nostra gente che abita a Rogno e nei dintorni. E' un altro passo verso le memoria condivisa anche se ancora oggi, in verità, in Bosnia non tutti condividono gli stessi sentimenti. Il presidente Komsic ha aggiunto anche che presto il suo paese farà parte dell'Europa e questo è un desiderio forte per lui e per la popolazione tutta. A fare gli onori di casa il sindaco di Rogno. Erano presenti anche gli amministratori di molti comuni del Sebino e della Valle Camonica.

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