INCIDENTE AEREO, MORTO ANCHE IL PAPA'

Non ce l’ha fatta Stefano Mecca, commercialista 51enne di Gazzaniga, pilota del Mooney M-20T che si è schiantato sabato 21 settembre a Bergamo nei pressi dell’Aero Club. Dopo due giorni di ricovero nel reparto grandi ustionati di Verona, era stato trasferito in Terapia intensiva da lunedì 23 settembre all’ospedale Niguarda di Milano per le gravi ferite e ustioni riportate nell’impatto a terra del velivolo che ha preso fuoco. Purtroppo nel pomeriggio di venerdì 27 settembre è arrivata la tragica notizia. Mecca non ce l’ha fatta ed è morto nell’ospedale milanese dove sono ricoverate anche le due figlie: Chiara, 18 anni e Silvia, 15 anni sopravvissute all’incidente aereo. Le condizioni dell’uomo, vice presidente dell’Aero Club e pilota esperto, sembravano in via di miglioramento nei giorni scorsi, quando purtroppo è arrivata la notizia la notizia di un nuovo tracollo. Ora la Procura della Repubblica di Bergamo è al lavoro per tentare di ricostruire l’incidente, anche con il supporto della Polaria, la polizia di frontiera in servizio all’aeroporto di Orio al Serio, molto vicino al luogo dell’incidente. Da chiarire, soprattutto, perché Stefano Mecca nella sua comunicazione con la torre di controllo dell’aeroporto, avesse parlato di «problema», senza mettere in evidenza una vera e propria emergenza. Il Mooney non è dotato di scatola nera che registri le conversazioni a bordo e quindi non è possibile sapere cosa si siano detti il pilota e le tre figlie. Mecca aveva la licenza di pilota da sette anni con una settantina di ore di volo: era considerato un pilota esperto. Domande alle quali gli esperti nei prossimi giorni dovrebbero dare risposte.

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