I CARABINIERI LA SALVANO DAL MARITO VIOLENTO

L'ha presa a calci e pugni davanti al figlio minorenne. Per l'ennesima volta. Si spera l'ultima. A sottrarre dalle sgrinfie del marito violento una giovane donna marocchina di 30 anni, infatti, questa volta, sono arrivati i carabinieri della stazione di Darfo e lui è finito in manette con l'accusa di maltrattamenti in famiglie e lesioni personali. La storia è una di quelle di cui è piena la cronaca. Giovani donne vessate dai mariti e dai compagni. Anche alla 30enne residente a Darfo con il marito connazionale di 37 anni e il figlio, era già successo, ma non aveva sporto denuncia. I carabinieri della stazione di Darfo, però, dopo l'intervento dello scorso anno per le liti fra i due, hanno deciso che avrebbero tenuto sotto controllo la situazione. E non hanno fatto solo questo, hanno anche fatto indagini scoprendo che già due anni fa la donna aveva dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso ma aveva riferito di essersi ferita in seguito ad una caduta accidentale in casa. Nel fine settimana l'ennesima lite fra i due: l'uomo l'ha presa a calci e pugli davanti al figlio minorenne. Qualcuno ha chiamato il 112: all’arrivo dei Carabinieri sulla vittima erano ancora ben evidenti i segni delle percosse. Sul posto è intervenuto il 118 e la donna è stata accompagnata all’ospedale di Esine, ove le sono state diagnosticate lesioni su varie parti del corpo con prognosi di 20 giorni. I Carabinieri, invece, hanno attivato la procedura del Codice Rosso e il marito violento è stato arrestato. Il Giudice ha convalidato la misura ed ha applicato nei suoi confronti il divieto di dimora nel comune di residenza e il divieto di avvicinarsi alla donna. Siccome sul territorio della Valle Camonica opera una rete antiviolenza con due sportelli, a Darfo e a Cedegolo, c'è da sperare che la giovane donna vittima dell'ennesima violenza in famiglia trovi il coraggio di denunciare il suo aguzzino rivolgendosi con fiducia alle istituzioni che la possono sostenere nel suo percorso di riaffermazione. Molte donne lo hanno già intrapreso. Allo sportello trovano ascolto, ma anche professioniste che le possono seguire dal punto di vista psicologico e legale.

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