ENERGIA GRATUITA AI TERRITORI, BATTAGLIA VINTA

Si stima in circa 20 milioni di euro all’anno il valore dell’energia gratuita che, a partire dal 2020, i concessionari di grandi derivazioni idroelettriche dovranno cedere a Regione Lombardia che, a sua volta, ne ridistribuirà almeno il 50% ai territori provinciali dove insistono le centrali. E’ l’obbligo introdotto dalla legge regionale, approvata dalla maggioranza del consiglio Regionale, che inoltre disciplina i servizi ai quali potrà essere attribuita l’energia gratuita o la sua monetizzazione equivalente. In particolare verrà data priorità ai servizi sanitari, servizi sociosanitari e assistenziali, servizi educativi e scolastici, servizi ambientali e di protezione civile, trasporto pubblico locale, servizi sportivi e ricreativi.  Soddisfatto l’Assessore Regionale al Bilancio e Semplificazione Davide Caparini: “E’ una norma di buonsenso che, dando il via ad una prima applicazione della legge statale sul rinnovo delle concessioni idroelettriche approvata un anno fa quando la Lega era al governo del Paese, attribuisce la giusta importanza alle misure di compensazione territoriale per non penalizzare le comunità locali e i territori, soprattutto montani, che subiscono il disagio dello sfruttamento della risorsa idrica." "Si tratta - conclude Caparini - di una prima applicazione concreta del concetto di Autonomia visto che, con 70 grandi derivazioni per circa 1200 MW di potenza nominale concessa e 600 piccole derivazioni per circa 250 MW di potenza concessa, la Lombardia è il primo produttore nazionale di energia idroelettrica, da sola concorre ad oltre il 25% della produzione nazionale." L'energia idroelettrica in particolare viene prodotta soprattutto nei territori montani e nelle valli alpine ricche d'acqua come la Valle Camonica. Parte dei milioni di euro che i concessionari guadagnano sfruttando e vendendo l'energia in tutta Italia deve quindi tornare direttamente a quei territori secondo quanto da più di 20 anni Davide Caparini chiede prima da Parlamentare o oggi da assessore al bilancio di Regione Lombardia, perché la Valle Camonica, come altre valli ampiamente sfruttate dal punto di vista idroelettrico, venga risarcita. Il risarcimento sarà ora possibile grazie ad una storica battaglia vinta grazie all'intesa tra le Regioni e l'ex Governo giallo verde che ha permesso che lo Stato lasciasse gestire alle Regioni impianti, concessioni e proventi dell'idroelettrico. Una partita da milioni di euro che prevede che il 60% dei canoni che i concessionari devono versare agli enti pubblici arrivi ai territori sfruttati, come forma di compensazione. Si stima, solo per i canoni fissi, un ritorno di circa 6 mln di euro l'anno in provincia di Brescia. La Regione e non più lo Stato, sarà la proprietaria degli impianti una volta scadute le concessioni; gli enti locali possono partecipare alle gare accanto ai privati per spartirsi gli utili della produzione e vendita dell'energia idroelettrica e sempre la Regione può prevede che venga data energia elettrica gratis. Energia che potrà essere utilizzata per l'illuminazione pubblica, dalle scuole agli ospedali, liberando così risorse in parte corrente dei Comuni, che potranno destinarle ad altro.

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