Pioggia di risorse dall’idroelettrico
I canoni idroelettrici finalmente – grazie all’esito della battaglia in chiave federalista della Lega condotta in Regione Lombardia - tornano sui quei territori montani sfruttati dai grandi concessionari per produrre energia idroelettrica per tutto il paese. Si parla di quasi 20 milioni di euro in arrivo per la provincia di Brescia, quasi tutti nelle valli e in particolare in Valle Camonica, e di quasi 6 milioni e mezzo di euro per la provincia di Bergamo. Le legge regionale del 2020 infatti stabilisce che ai territori sfruttano vada almeno l’80% dei canoni introitati dalla Regione e la Regione dunque ora provvede, entro la fine dell’anno, al trasferimento delle risorse alle Province interessate, 32 milioni di euro in tutto compresi i canoni arretrati, che verranno utilizzate dagli enti locali, comunità montane e comuni, per realizzare un programma di interventi concordato con la Regione. A darne notizia è Davide Caparini, presidente commissione Bilancio, da anni impegnato per risarcire i territori sfruttati. Tra gli interventi che verranno realizzati con queste risorse, ad esempio, una nuova telecabina e un nuovo rifugio al Monte Altissimo a Borno, lavori alle scuole di Berzo, ai parchi delle incisioni rupestri in Valle Camonica, solo per citarne alcuni, ma anche messa in sicurezza di strade, ponti e scuole in provincia di Bergamo. Il programma di azioni punta anche al miglioramento e alla tutela della qualità delle acque e ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche. In questo modo, finalmente, dopo anni di battaglie, l’introito dei canoni porterà beneficio alle realtà che ospitano gli impianti e alle comunità che vi abitano.
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