L'ALGORITMO RIBELLE, RIFLESSIONE SUL FUTURO

Dalla preistoria al XXIII secolo. E' un salto notevole quello che separa gli ultimi due romanzi dell'avvocato-scrittore Pier Luigi Milani. L'algoritmo ribelle è uscito in questi giorni. Il romanzo getta lo sguardo su quello che potrebbe accadere quando l'uomo sarà completamente sostituito dalle macchine e dall'intelligenza artificiale, un futuro che sembra remoto ma che è già vicino a noi e che come sempre, l'uomo pensa di poter governare, In realtà ci cono scienziati che dicono che dal 2050 le macchine saranno in grado di educare altre macchine e l'intelligenza artificiale sarà più veloce di quella umana. Il cambiamento è in atto da tempo, da tempo l'uomo lo combatte o la guarda con sospetto. Non è un caso che il romanzo apra con un prologo che è un brano dell'intervento di Lord Byron alla camera dei lord nel 1812 a difesa dei luddisti, quel movimento operaio che si opponeva all'introduzione della macchine a vapore nell'industria. Ecco, il romanzo dipana una riflessione che parte dal passato ed arriva al futuro. Con un finale a sorpresa che stupirà...Pier Luigi Milani scrittore esordisce con il Caso Elzebieta ambientato nella Polonia si Solidarnosh, prosegue con Riapriti cielo sul periodo napoleonico in Valle Camonica, poi ha affrontato il tema dell'emigrazione con Qualcosa di noi per finire tre anni fa con il romanzo preistorico Welhur. Sta già lavorando su un libro ambientato nel 1100 in Valle Camonica. Cinque romanzi, mai scontati, ognuno diverso dall'altro. La scrittura di Milani nasce dalla passione per la lettura, per lo studio.

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