URLA LA NOTTE DELL'OMICIDIO DEL GAUDIO

Due inquilini del palazzo di fronte alla villetta di Via Madonna delle Nevi a Seriate dove il 26 agosto del 2016 si è consumato l’omicidio di Gianna del Gaudio hanno raccontato di essersi affacciati e di aver visto la sagoma di un uomo nel giardino della villetta, sull’uscio della porta-finestra del salotto, poco prima che arrivassero i soccorsi. “Era Tizzani, si girava su se stesso con le mani nei capelli”, ha affermato uno dei due. Un povero marito in preda alla disperazione o, come sospetta l’accusa, un fresco assassino intento a simularla? Sono state 17 le persone che hanno testimoniato all'udienza del processo a carico di Antonio Tizzani, ex capostazione e marito della professoressa in pensione, unico imputato a piede libero volontario del delitto. Di particolare interesse la testimonianza di due ragazze che erano in auto e stavano parlando nel parcheggio adiacente alla casa di Tizzani, le quali hanno raccontato di aver sentito una lite furiosa. Due risulterebbero essere la fasi dell'accaduto. La prima tra mezzanotte e mezzanotte e mezza quando le due ragazze e una vicina di casa udirono le prime urla, la voce potente e rabbiosa di un uomo e quella più flebile di una donna che sembrava subire. La seconda fase, qualche minuto dopo, verso un quarto all’una altre urla avvertite anche da numerosi vicini, una di agghiacciante disperazione da parte di un uomo, riconducibile a Tizzani e l’urlo di una donna, che potrebbe essere la moglie del figlio di Tizzani. Quest'ultima ricostruzione potrebbe essere il momento in cui viene scoperto il cadavere della donna.

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