TIZZANI ASSOLTO CON FORMULA PIENA

Fino all’appello, erano in pochi a credere che in circolazione ci fosse un tipo col cappuccio della felpa calato sul volto capace di introdursi in un’abitazione a mezzanotte e di sgozzare una donna impegnata a lavare i piatti mentre il marito si trovava nel giardino della villetta di Seriate ad annaffiare i fiori, per impadronirsi, probabilmente, di una collana, trascurando borsa e portafogli dopo averli rovistati, come raccontano le tracce insanguinate. Antonio Tizzani, l’ex capostazione 72enne di Seriate accusato di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio al culmine di una lite domestica il 27 agosto 2016, ieri è stato assolto con formula piena sia dall’accusa di omicidio che da quella di maltrattamenti. A rendere ancor più preoccupante la situazione, vi è il fatto che a quattro mesi dal delitto, con le stesse modalità e con l’identico aplotipo Y ignoto, un’altra donna veniva uccisa, seguendo il medesimo copione, nell’androne del suo palazzo a Colognola per derubarla di borsetta, telefonino e anello che portava al dito. Ci sono volute 4 ore e 20 minuti di camera di consiglio per arrivare alla sentenza. Antonio Tizzani è stato assolto anche dall’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie. Per il pm le liti erano frequenti e l’ex ferroviere, uomo all’antica, sarebbe stato solito alzare le mani sulla consorte, soprattutto le rare volte che lei osava ribellarsi alla condizione di sottomessa e quando lui a tavola eccedeva con vino e grappa. L’ex professoressa era stata refertata più volte al pronto soccorso. Stando ad alcuni testimoni lei avrebbe anche fatto un pensiero alla separazione, retrocedendo subito dall’intenzione perché considerava il matrimonio sacro e indissolubile.

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