TIZZANI ASSOLTO ANCHE IN APPELLO
La Corte d’assise d’appello di Brescia ha confermato la sentenza con cui quella di Bergamo il 23 dicembre 2020 aveva assolto dall’omicidio volontario, per non aver commesso il fatto e dai maltrattamenti , Antonio Tizzani, ex ferroviere di 74 anni, accusato di aver ucciso la moglie 63enne Gianna Del Gaudio, professoressa in pensione, nella loro villetta di via Madonna delle Nevi a Seriate la notte tra il 26 e il 27 agosto 2016. L’imputato dopo la sentenza a commentato: “Per me è stata fatta giustizia, per lei no”. Alla Corte sono servite più di 5 ore di camera di consiglio prima di pronunciare il verdetto. In mattinata il sostituto procuratore generale Francesco Rombaldoni, aveva invocato l’ergastolo mentre l’avvocato difensore Giovanna Agnelli chiedeva la conferma della sentenza di Bergamo. Il sostituto Pg, a proposito del Dna di Tizzani, repertato sul cutter usato per l’omicidio, riteneva l’ipotesi della contaminazione avvenuta nel laboratorio del Ris «sposata dalla Corte d’Assise di Bergamo, altamente improbabile». Sui vicini che hanno raccontato di urla sentite quella notte, Rombaldoni ha sostenuto che ci sono gli elementi per sostenere che siano quelle di una lite fra Tizzani e la moglie e non le grida di disperazione dell’imputato dopo che aveva trovato il corpo della consorte. Il Pg, dopo una requisitoria durata un’ora e mezza, ha invece chiesto alla Corte presieduta da Giulio Deantoni, l’assoluzione dalle accuse di maltrattamenti, ribadendo che i legami con l’omicidio di Daniela Roveri, avvenuto 4 mesi dopo a Colognola, sono labili e che sono suggestivi: l’aplotipo Y in comune significa solo che i due assassini hanno un ascendente maschile in comune.
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