IL DNA AL CENTRO DEL PROCESSO TIZZANI

Si è tenuta venerdì 27 maggio l'udienza del processo davanti alla Corte d'Appello di Brescia per Antonio Tizzani, il ferroviere in pensione assolto in primo grado a Bergamo dall'accusa di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio 63anni, professoressa in pensione. Il Dna, le testimonianze, l’uomo incappucciato; i temi della battaglia. Il sostituto procuratore ha chiesto il confronto tra Ris e il perito della difesa sul materiale genetico trovato sul cutter usato come arma del delitto. Il processo ad Antonio Tizzani, assente, ripartirà dal Dna, il 10 giugno prossimo. Nell’udienza odierna si è discusso sulla rinnovazione dell’istruttoria. Sul dna, il sostituto procuratore generale ha chiesto il confronto tra il Ris e il genetista Giorgio Portera, consulente della difesa, sul tema della contaminazione. Un’ipotesi del consulente esclusa invece dal Ris. Il profilo genetico in questione è quello di Antonio Tizzani ritrovato sul cutter, l’arma del delitto. Il suo avvocato Giovanna Agnelli non si è opposto al confronto, pur ritenendolo ininfluente sulle conclusioni del Ris e di Portera. La Corte d’Assise ha deciso che alla prossima udienza verranno sentiti il tenente colonnello del Ris, Alberto Marino, il maresciallo del Ris, Dario Cappati, e Portera. Se non un confronto, sarà un contraddittorio. Sempre alla prossima udienza, saranno sentiti Mario Tizzani, uno dei due figli dell’imputato, e la sua compagna. Positivo il parere della Corte a risentire anche altri sei testimoni, tra i quali due ragazze che la notte del delitto, il 27 agosto 2016, a Seriate, sentirono un uomo urlare e, una di loro, una voce flebile di donna. No, invece, all’acquisizione delle video interviste di Tizzani già respinta in primo grado e richiesta ora in appello dal pg, anche in questo caso la difesa si è opposta.

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