SERRANDE ABBASSATE IN VALLE SERIANA
Costante aumento dei contagi. A Bergamo il coronavirus avanza copiosamente e in quattro giorni si è passati da 537 casi accertati positivi a 1.245 contagiati. Un’impennata che stride con i dati dell’ex zona rossa nel Lodigiano. “Se si seguono comportamenti virtuosi, i contagi diminuiscono. Nella ex zona rossa ciò ha prodotto risultati concreti - ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera , quindi l'appello è quello di sempre: Non uscire di casa. Il coronavirus non si sconfigge con un farmaco, l’unica medicina è quella di ridurre drasticamente la nostra vita sociale evitando di contagiare e di essere contagiati”. Nei Comuni ci si organizza per limitare al massimo l'uscita di casa, soprattutto delle persone anziane. Consegna a domicilio di generi alimentari, beni di prima necessità, pasti e medicine, in diverse località seriane. Le immagini sono una eloquente dimostrazione di come i residenti stiano seguendo con particolare rispetto gli inviti fatti. Tante le attività commerciali che hanno deciso di mantenere abbassare le serrande, semideserti i centri abitati, come nel caso di Clusone. Quando scatta un’emergenza, Bergamo si rimbocca puntualmente le maniche, apre cuore e portafogli, mettendosi a disposizione. Ne sanno qualcosa negli ospedali, dove stanno piovendo sostanziose donazioni di aziende e di privati. Ne sanno qualcosa i comuni più colpiti, dove arrivano offerte di aiuto e dove si è messa in moto quella rete di supporti e di volontariato che vanno dalla consegna a domicilio, all’accudimento dei genitori anziani di figli lontani che avrebbero problemi a entrare in zona arancione. Sono centinaia i contatti giunti al personale dell’ospedale Papa Giovanni: tutta gente che ha annunciato donazioni. Dopo oltre due settimane è finita l'odissea dei turisti bergamaschi in quarantena in un hotel a Palermo dallo scorso 24 febbraio, dopo che tre componenti della comitiva (su un totale di 29 pensionati della val Seriana) erano risultati positivi al coronavirus, prima una 61enne di Gandino, poi altre due persone, sono tornati a casa. In aereo dalla Sicilia a Verona, poi il viaggio in bus sino alla terra orobica e alle proprie abitazioni, in cui sono giunti ieri sera. Cinque componenti del gruppo sono però rimasti precauzionalmente in Sicilia, compresa la donna ricoverata, ma fortunatamente in buone condizioni in ospedale a Palermo. Le forze dell'ordine sono al lavoro anche per verificare il rispetto da parte dei cittadini delle nuove regole decise dal governo. Ci si può spostare solo per comprovate necessità (lavorative, motivi di salute, rientro al proprio domicilio o residenza) compilando una autocertificazione. Ai confini delle città, a Milano, Bergamo, nell'area di Novara, Venezia, tra Modena e Bologna, sono iniziati i servizi di controllo delle volanti. A Milano gli equipaggi, si sono posizionati agli ingressi Ovest e Est della città, controllando chi entra ed esce e facendo compilare l'autocertificazione. Per quanto riguarda la rivolta che ha attraversato le carceri italiane, la casa circondariale di Bergamo ha vissuto momenti di «mobilitazione», ma senza violenza. È stata una protesta solo rumorosa quella dei detenuti di via Gleno, che hanno iniziato a battere oggetti contro le sbarre delle celle e a gridare dalle finestre. Non si è però andati oltre, a differenza di quanto accaduto in altri penitenziari del Paese.
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