RSA, QUALE FUTURO?

La ripresa non sarà facile per le Rsa, che dovranno più di tante altre realtà leccarsi le ferite. Per capire quanto i dati ufficiali dei decessi e dei positivi si discosti dalla realtà, basta guardare i dati dei decessi nelle Rsa e confrontarli con i dati del mese di marzo del 2019. Tutte le anagrafi di tutti i Comuni dovrebbero fare lo stesso, per capire quanto il Coronavirus abbia davvero colpito duro e per cercare di fotografare una realtà sommersa, dovuta al fatto che i tamponi non sono stati effettuati a tutti coloro che hanno manifestato i sintomi, che resta il grande punto di domanda di tutta questa emergenza. In provincia di Bergamo i sindacati provinciali nelle ultime ore hanno rivisto al rialzo i dati, parlano ora di una percentuale del 24-25% degli ospiti deceduti in circa sessantacinque case di riposto della provincia di Bergamo dall'inizio dell'emergenza ad oggi. Difficile oggi pensare al dopo emergenza ma mentre la conta dolorosa dei morti è in atto, le Rsa stanno già prendendo atto di una situazione drammatica anche sul piano occupazionale e lavorativo. I sindacati – afferma il segretario generale della FP-CGIL provinciale Roberto Rossi - chiedono un tavolo di confronto provinciale sulla gestione post emergenza nelle RSA, per far dialogare associazioni di rappresentanza datoriale, organizzazioni sindacali e ATS, provando a ripensare l’organizzazione a partire dalle dinamiche di rete della tutela delle fragilità legate all’età avanzata.

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