PIANO BERGAMO, LA RIPARTENZA
Ripartenza e lavoro. La Cabina di regia del Tavolo competitività e sviluppo di Bergamo ha gettato le basi della Fase 2 sempre più vicina e soprattutto necessaria. 37 “attori” collegati in videoconferenza con Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio, impegnati nell' elaborare nuove strategie di una situazione imprevedibile. E drammatica. Il primo passo sarà capire il reale impatto del decreto atteso a fine aprile che, per la Bergamasca, potrebbe valere oltre 1 miliardo di euro tra sgravi, agevolazioni, indennizzi, ristori, ammortizzatori sociali e misure fiscali. Con un occhio ai 70 milioni del pacchetto da 3,5 miliardi concordato dal governo con Anci e Upi (rispettivamente le associazioni rappresentative di Comuni e Province) e la speranza che arrivi una somma analoga o di poco inferiore da un contributo straordinario per le cinque province più colpite. Oltre a Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Piacenza. Un quadro illustrato dal viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, collegato da Roma. Lavoro, semplificazione, digitalizzazione e accesso al credito sono tra le priorità emerse nel confronto di ieri. Dove pare che ci fosse già persino un abbozzo di un possibile documento, aggiornato sulla base delle precedenti indicazioni Ocse e alla luce dell’emergenza coronavirus. Per il momento è rimasto in stand-by, nell’attesa di una definizione più condivisa tra le parti: dalle istituzioni alle associazioni di categoria e agli industriali, dai sindacati al mondo del lavoro e dei consumatori. “Ora si tratta di mettere nero su bianco questo Piano per Bergamo e scegliere così rapidamente una serie di azioni finanziabili e utili a stimolare l’evoluzione del nostro sistema economico per reagire con rinnovata capacità di progetto e azione”, si evidenzia nel comunicato conclusivo. Una nuova prospettiva per quel tavolo nato in seno alle indicazioni dall’Ocse per una Bergamo sempre più dinamica e aperta all’Europa. La finalità resta sempre quella, ma ora bisogna salvare il salvabile prima di tutto e chiaramente ripartire.
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