VERSO LA SOLUZIONE PER LE SEPOLTURE

La denuncia di Adiconsum e l'intervento dell'onorevole Elena Carnevali, del Prefetto di Bergamo e del comandante provinciale dei carabinieri Storoni ha permesso di sbloccare una situazione paradossale. Una storia che ha dell’assurdo, eppure va raccontata per denunciare questo atteggiamento e perché non si ripeta. In molti si sono rivolti ad Adiconsum perché i marmisti si rifiutavano di tumulare le urne nei loculi o aprire le tombe sostenendo che il loro codice Ateco non era stato inserito nel decreto delle attività possibili. Parliamo di urne depositate in agenzie di pompe funebri a più di un mese dal decesso e dalla cremazione. E' difficile pensare che, essendo tra i servizi essenziali, queste possano avere un problema di sospensione – risponde l’onorevole Elena Carnevali. Le imprese di pompe funebri, su comprensibile richiesta dei Sindaci, avevano infatti dato priorità alla sepoltura delle bare, soprattutto per ragioni di sicurezza sanitaria. A questo va aggiunto il fatto che ai marmisti, non necessitasse alcun codice per lavorare, trovandosi in condizioni regolari, come ricordato dall'onorevole.

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