CHAT SUI CONTROLLI, INDAGA LA PROCURA
Condividevano in chat su Telegram notizie circa i posti di blocco e i controlli dei carabinieri, in modo da eluderli anche durante il periodo di restrizioni contro il Coronavirus, e quindi sono finiti nei guai. 12 le persone, tutte tra i 20 e i 40 anni della provincia di Bergamo, che dovranno rispondere, in seguito all'inchiesta della Procura di Bergamo, della violazione del reato previsto e punito dall’art. 340 del Codice Penale ovvero interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. Questo sabato mattina 2 maggio militari del comando provinciale di Bergamo, dopo aver identificato con il Nucleo Investigativo i soggetti che più di tutti utilizzavano la chat denominata «Posti di blocco incidenti di Bergamo», hanno eseguito 12 perquisizioni in 12 abitazioni e hanno sequestrato numerosi telefoni cellulari e un personal computer. Obiettivo: ricostruire tutta la rete del gruppo che contava circa 1.200 aderenti, che oggi si sono spostati su un'altra chat simile, e trovare ora altri componenti e gli amministratori. Intanto, la Prefettura ha diramato i dati dei controlli relativi a venerdì 1° maggio: 2.476 persone controllate, 70 sanzionate e 2 denunciate per altri reati, 693 esercizi commerciali controllati e nessun titolare sanzionato.
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