CONTROLLI SUI LOCALI
Sono stati i nostri angeli custodi, spesso invisibili, per tutta la fase 1, ora non solo continuano i controlli sul traffico stradale per accertarsi che le norme per il contenimento del Covid19 vengano rispettate, ma stanno intensificando i controlli sui mezzi pubblici e sui locali. Il lavoro dei carabinieri non si ferma e gli uomini dell'arma sono operativi su più fronti. Durante i controlli nei locali, i militari della stazione di Quinzano d'Oglio hanno notificato al titolare di un bar la sospensione dell'attività per quindici giorni su disposizione della prefettura. I militari, infatti, hanno accertato che nel bar in questione, aperto al pubblico con la vendita di bevande alcoliche. I Carabinieri hanno segnalato la violazione alla Prefettura di Brescia che ha emesso il provvedimento di chiusura. A seguito dalla conclusione delle indagini, dopo aver scoperto un impianto di tiro al piattello abusivo, i carabinieri forestali di Vobarno confermano invece che la struttura di Sabbio Chiese ha provocato anche inquinamento ambientale, Risale al mese di agosto del 2019 l’intervento effettuato in località “Selvapiana” del Comune di Sabbio Chiese (BS) dai Carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno, che aveva portato a scoprire e sequestrare un’area boschiva di oltre un ettaro ove si erano accumulati nel corso degli anni i rifiuti generati da un’attività di tiro al piattello non autorizzata e condotta nella totale inosservanza delle norme ambientali: i militari, in particolare, hanno trovato nel sottobosco ingenti quantità di pallini in piombo, borre in plastica e frammenti di piattelli. Campionato il materiale si è scoperto che la roba scaricata ha rilasciato nel suolo Piombo, Arsenico, Vanadio ed Antimonio, nonché Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), presenti nel terreno con concentrazioni che superano fino a 590 volte il limite consentito.I titolari dell’attività di tiro al piattello dovranno ora rispondere dunque del reato di “inquinamento ambientale”, per il quale è prevista la pena della reclusione da due a sei anni nonché una multa da 10.000 a 100.000 euro, e dovranno procedere – oltre che alla rimozione dei rifiuti – e alla bonifica.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!