IN PROCURA 50 DENUNCE DEL COMITATO
Arriva il primo passo ufficiale di “Noi Denunceremo – Verità e giustizia per le vittime di Covid-19”, che sul social network conta circa 55mila adesioni:mercoledì 10 giugno sarà per loro il primo “Denuncia Day”, con il presidente Luca Fusco, il consiglio direttivo e alcuni parenti delle vittime che dalle 8.30 del mattino consegneranno alla Procura le prime 50 denunce relative alla gestione dell’emergenza Coronavirus delle 200 presentate. “Avevamo detto che avremmo denunciato e lo abbiamo fatto– sottolinea il presidente Luca Fusco–Noi chiediamo giustizia per la gente di Bergamo e Brescia e non solo. E per giustizia intendiamo che si faccia luce punto per punto sulla gestione dell’emergenza, per capire chi ha sbagliato ed in che modo. Le province di Brescia e Bergamo hanno avuto più morti di coronavirus di interi Stati. Non possiamo fare finta che non sia successo nulla e semplicemente girare la testa dall’altra parte. La vita va avanti ma abbiamo il dovere di dare ai nostri padri, alle nostre madri ed alle nostre famiglie la giustizia che meritano dopo una vita onesta e di sacrifici. Nonostante la superficialità con cui l’intera classe politica ha trattato le nostre comunità, noi andremo fino in fondo a questa vicenda”. Il pool legale incaricato dal comitato chiarisce l’azione: “Questa è una prima fase del lavoro che si sta costruendo, nelle prossime settimane verranno depositate altre denunce che stanno continuando a pervenire all’indirizzo del Comitato. In questo momento si tratta di un’azione solo penale. Valutiamo un’eventuale azione civile per il futuro”. Le denunce riguardano soprattutto la mancata informazione dei pazienti e dei loro parenti dei rischi legati all’infezione soprattutto durante la prima fase dell’emergenza; l’assenza di Dispositivi di Protezione Individuale nelle strutture sanitarie; la mancanza di una medicina del territorio efficace e tempestiva per la gestione dei pazienti Covid a domicilio; la mancata chiusura dell’ospedale di Alzano Lombardo per permettere una gestione idonea dei pazienti Covid e la zona rossa mai arrivata in Val Seriana.
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