FRODE FISCALE, DENUNCE E SEQUESTRI
Tre imprenditori cinesi denunciati, conti correnti, immobili e veicoli sequestrati: è questo il bilancio di una brillante operazione contro la lotta all'evasione fiscale che ha permesso di scoprire una frode fiscale di oltre un milione e 600 mila euro. Le indagini sono state condotte dalla tenenza di Clusone comandante dal luogotenente Stefano Slavazza. Le indagini sono scattate in seguito a due verifiche fiscali nei confronti di due ditte operanti nel settore della lavorazione di prodotti tessili per conto terzi nel comune di Leffe. Le ispezioni luogotente Slavazza hanno messo in evidenza che le due aziende attraverso alcuni espedienti riuscivano ad evadere completamente il fisco. In particolare, la prima ditta, intestata a prestanome risultato irreperibile, al fine di abbattere completamente il reddito imponibile ed azzerare le imposte da versare all’Erario ha contabilizzato fatture di acquisto riferite ad operazioni inesistenti emesse da una cd cartiera, una ditta creata ad hoc esclusivamente per emettere false fatture. La seconda ditta, subentrata alla prima, intestata al principale artefice della frode scoperta, ha utilizzato un diverso meccanismo fraudolento per non pagare le tasse. Una volta eseguiti i lavori per conto di diverse aziende tessili della Val Seriana, ha emesso le relative fatture a prezzo pieno per poi annotarle in contabilità con importi nettamente inferiori, circa un decimo del reale, in modo da abbattere gli utili e le relative imposte da pagare. Per rendere difficoltosa la ricostruzione dei reali volumi d’affari, gran parte dei documenti aziendali sono stati occultati o distrutti, pertanto i finanzieri hanno dovuto procedere a controlli incrociati per reperire le fatture ed interrogare diverse persone che hanno intrattenuto i rapporti economici con gli imprenditori indagati. Complessivamente, nei periodi d’imposta dal 2015 al 2018 è stata quantificata una frode fiscale ai fini delle Imposte dirette e ai fini IVA di oltre 1 milione e 600 mila euro e imposte non versate per oltre 750 mila euro, al netto delle sanzioni. Le indagini si sono concluse con la denuncia di 3 cittadini cinesi responsabili di aver presentato dichiarazioni dei redditi ed IVA fraudolente mediante annotazione di fatture false e di altri artifici contabili. Si tratta di X.L. di 55 anni, della moglie G.C. di 56 anni e di Q.L. di 35 anni, i primi due presenti in Italia da oltre 20 anni e ben radicati sul territorio, il terzo un prestanome risultato irreperibile. Grazie alla frode posta in essere, gli imprenditori cinesi lavoravano da anni nel settore del tessile con prezzi assolutamente concorrenziali, considerato che operavano senza versare le tasse, potendo così offrire sul mercato prestazioni ad importi decisamente inferiori a quelli normalmente praticati dagli altri imprenditori.
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