MINACCE DI MORTE ALL'EX DG SANITA'
L’ex direttore generale lombardo della Sanità, Luigi Cajazzo ha ricevuto minacce di morte. A denunciare l’accaduto il suo avvocato, Fabrizio Ventimiglia. Cajazzo è indagato nell’inchiesta della Procura di Bergamo per epidemia colposa e omicidio colposo per la gestione dell’ospedale di Alzano Lombardo, della mancata zona rossa in Val Seriana e della gestione delle Rsa. Il nome di Cajazzo è legato proprio alla riapertura dell’ospedale di Alzano Lombardo quando il 23 febbraio scorso, dopo la scoperta dei primi infetti da Coronavirus, venne fatto riaprire senza aver adottato le dovute misure di sanificazione e di contenimento, come confermato recentemente dalle indagini. Così aveva detto il 10 aprile al TG1 lo stesso Cajazzo, chiamato in causa per la riapertura dell’ospedale: «È stata sospesa l’attività ordinaria dell’ospedale di Alzano, salvaguardando solo gli interventi indifferibili. È stato chiuso per circa tre ore il pronto soccorso, effettuata la sanificazione così come quella dei reparti dove erano stati i pazienti Covid, è stato poi riaperto il pronto soccorso con percorsi separati accettando solo casi urgenti. Se avessimo dovuto seguire la logica dell’ignoto primario avremmo dovuto chiudere nei giorni precedenti gli ospedali di Lodi, Crema, Cremona e Pavia e in quelli successivi tutti gli ospedali della Lombardia, negando l’assistenza a tanti pazienti che invece abbiamo curato». Cajazzo è tornata alla ribalta delle cronache con un recente servizio di Report che ha svelato la dimenticanza di un ordine di caschi per la ventilazione di vitale importanza per l’azienda ospedaliera ASST Bergamo Est, di cui il presidio di Alzano fa parte. A riguardo il legale ha comunicato in una nota che ”a seguito del servizio andato in onda nei giorni scorsi su Report e della presunta dimenticanza – che non vi è mai stata – da parte del dott Luigi Cajazzo e o dei Dirigenti di Regione Lombardia di un ordine di caschi C-PAP pervenuto dall’Asst di Bergamo Est nel marzo scorso, si è diffuso un inaccettabile clima di violenza verbale ed odio, caratterizzato da beceri insulti ed auguri di morte pubblicati sul web e sui social, che hanno reso doveroso ed improcrastinabile il deposito di una immediata denuncia alla Digos per accertare ogni responsabilità, identificando gli autori delle minacce e degli insulti’”. Il legale di Cajazzo ha poi comunicato in una nota di aver ricevuto espresso mandato di perseguire chiunque diffonderà o continuerà a diffondere false notizie sugli accadimenti della primavera 2020.
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