DANIELE FERRARI UCCISO IN NAMIBIA

Era solito raggiungere la riserva attorno al lago e alla diga di Avis, qualche chilometro a est della capitale della Namibia, per fare jogging in compagnia dei suoi cani, e così a fatto anche nella serata di martedi. Daniele Ferrari, imprenditore di 52 anni i cui genitori erano originari di Castione della Presolana, è stato aggredito e ucciso a colpi di machete africano, e di coltelli da due sconosciuti che lo hanno sorpreso poco dopo essere salito sulla sua auto per rincasare. Tutto per rubargli lo smartphone non più ritrovato. Ferrari era nato in Namibia ma aveva sempre mantenuto stretti contatti con i familiari bergamaschi, tornando spesso in alta Valle Seriana dove la famiglia è proprietaria di un'abitazione. Dalla ricostruzione della polizia del posto risulta che due persone si siano avvicinate per aiutarlo ma che i malavitosi si siano scagliati anche contro di loro, ferendoli fortunatamente in modo non grave. A fare l'amara scoperta è stata la sorella di Ferrari, Gloria, preoccupata per il mancato rientro, che raggiunto il Parco di Avis ha potuto constatere l'accaduto. “Siamo in costante contatto con i nostri parenti in Namibia e con il consolato per seguire le indagini, ha affermato Matteo Sozzi, cugino bergamasco della vittima, ci auguriamo possano portare a identificare i due aggressori”. Di loro è stato fornito un identikit ornito proprio ai due uomini che sono intervenuti durante l’aggressione. Sposato dal 1998 Daniele, viveva con i suoi familiari a una manciata di chilometri dalla diga. Vivo cordoglio per il brutale delitto è stato espresso dal sindaco di Castione Angelo Migliorati.

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