VENDEMMIA, BUONE LE PREVISIONI

Il 10% in più del raccolto caratterizzerà, secondo le previsioni della Coldiretti, la vendemmia 2020, già partita in Franciacorta e attesa per settembre in Valle Camonica. Nonostante alcune grandinate che hanno colpito a macchia di leopardo le nostre province, quest’anno si prevede un aumento nella quantità di uva raccolta rispetto alla scorsa vendemmia e una qualità ottima. In Lombardia ci sono più di 20mila ettari a vigneto, oltre 3mila imprese vitivinicole, con una produzione che per circa il 90% è costituita da vini di qualità grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Proprio questa tipologia di prodotto in particolare quest’anno ha subito un crollo nelle vendite a causa dell’emergenza coronavirus: a pesare sia la chiusura forzata di alberghi, agriturismi, enoteche, bar e ristoranti, sia il calo delle esportazioni aggravato dalle difficoltà logistiche riscontrate nei mesi scorsi. Con la vendemmia in tutta Italia si attiva un motore economico che genera oltre 11 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. In Italia per la vendemmia 2020 si prevede una produzione stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri, che apre un entusiasmante testa a testa per il primato mondiale con la Francia  Le vendite di vino italiano nel mondo sono in calo del 4% nel 2020 con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti negli ultimi 30 anni a causa delle difficoltà registrate dalla ristorazione in tutto il mondo per l’emergenza coronavirus. Un dato preoccupante dopo il record storico di 6,4 miliardi fatto segnare lo scorso anno per le esportazioni di vino Made in Italy. La vendemmia 2020 infatti è la prima segnata dagli effetti della pandemia mondiale, delle tensioni commerciali internazionali con la minaccia dei dazi e della Brexit con l’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna che è stata per lungo tempo il principale cliente del prosecco, il vino italiano più esportato nel mondo.

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