UN PROGETTO PER LA MEMORIA

Da dove il tempo si è fermato al 3 novembre 1918 quando l'ultimo soldato austriaco chiuse in fretta la porta della baracca dello Scorluzzo per precipitarsi a Valle riparte la memoria. Il recupero della baracca austriaca trovata dal Museo della Guerra Bianca di Temù sui monti di Bormio ad oltre 3 mila metri di quota è solo un tassello di un importante progetto dii recupero dei segni del primo conflitto mondiale ancora presenti fra i parchi dell'Adamello e dello Stelvio. Unprogetto sposato da Regione Lombardia come dimostra la presenza dell'assessore Stefano Bruno Galli alla presentazione del recupero della baracca e del progetto del Museo di Bormio. L’intervento avrà un costo complessivo di 2,6 milioni di euro, finanziati per 1,7 milioni dalla Regione Lombardia, 400 mila euro dall’Unione Europea e per i restanti 500 mila tramite il Fondo Comuni Confinanti. L’interno del Museo di Bormio, sviluppato su tre piani dell’edificio, oltre all’esposizione integrale di questo straordinario manufatto e dei beni in esso contenuti, verrà arricchito di storia, archeologia, botanica, glaciologia, zoologia, palinologia, geologia, geomorfologia, entomologia, ecologia, epidemiologia relative al sito. Infatti diverse Università e Istituti sono stati coinvolti, ognuno per gli aspetti di pertinenza, al fine di rendere un quadro esaustivo e completo: l’Università Statale e la Bicocca di Milano, il CNR, il Muse di Trento, il Museo Civico di Scienze Naturali di Verona, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste, l’Università di Padova, l’Università di Parma, l’Università dell’Insubria, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e l’Università della Svizzera Italiana. Regione Lombardia – ha detto l'assessore Galli – intende però sostenere un più ampio progetto di recupero e valorizzazione della memoria della grande guerra sulle montagna bresciane e della Valtellina. Il braccio operativo sarà il Museo della Guerra bianca di Temù.

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