UN TUFFO NELLA STORA AL MUSEO DI TEMU'

Due mostre per un tuffo nella storia. Le ospita il museo della Guerra Bianca in Adamello di Temù e sono state inaugurate nei giorni scorsi. Quella dei bozzetti del pittore loverese Giorgio Oprandi per gli affreschi della Chiesetta della Madonna dell'Adamello nella conca del Garibaldi resterà allestita come sezione permanente del Museo, quella dei reperti recuperati nella baracca e nella grotta occupata dai militari austriaci agli oltre 3 mila metri del Monte Scorluzzo (strappata al ghiaccio proprio grazie all'intervento dei volontari del museo camuno) resterà in Valle Camonica fino a quando non sarà pronta la Caserma Pedranzini di Bormio che sarà trasformata in un museo e dove sarà ricostruito anche il ricovero in legno strappato al ghiacciaio una volta completati i lavori di ristrutturazione dell'immobile. Si tratta di due mostre di grande valore per capire ancora una volta uno spaccato della storia della prima guerra mondiale che ha segnato le nostre montagne. Il Museo della Guerra Bianca in Adamello aveva individuato l’ingresso della grotta quasi completamente sigillato dal ghiaccio, nel 2017. In collaborazione con ERSAF e Parco Nazionale dello Stelvio nello stesso anno sono partiti i lavori: il Museo ha documentato in ogni sua parte lo scavo effettuato con metodologie di tipo archeologico, infine lo smontaggio e il recupero di tutta la struttura lignea che costituisce l’ossatura della baracca, una costruzione in legno (m 10,50 x 3,50 x 2,00). E' stato ritrovato anche tanto altro materiale: bilance fatte a mano dai soldati, vestiti, ossa di animali, una stufa, i pagliericci su cui riposavano i soldati, monete, elmetti, munizioni, giornali, più di 300 oggetti che permettono di avere uno spaccato della vita dei soldati austriaci che restarano in zona tre inverni, quattro anni e che ora si possono vedere al Museo di Temù. Da un lato la vita quotidiana dei soldati in quota, dall'altro la devozione attraverso i bozzetti di Oprandi arrivati al Museo grazie ad una donazione della figlia del tenente Carcano che aveva voluto la costruzione della chiesetta e a cui lo stesso Oprandi aveva donato i bozzetti. All'inaugurazione delle due mostre era presente anche regione Lombardia che ha avuto una parte importante in questi progetti.

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