FIORMAGGI INCORONA LE ECCELLENZE
Valorizzare i prodotti caseari di malga del bacino superiore dell'Oglio, far conoscere ai consumatori i prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento sostenibile, stimolare un consumo più consapevole e promuovere un confronto costruttivo tra le aziende, al fine di mantenere viva e dinamica la cultura casearia della Valle Camonica. Queste le premesse alla base della prima edizione di Fiormaggi, concorso organizzato da PromAzioni360 di Loretta Tabarini e dall'Associazione Darfense Agricoltori, su invito dell'Amministrazione Comunale di Darfo Boario Terme e con il coordinamento di Slow Food Valle Camonica. Una manifestazione che sabato 17 ottobre ha incoronato i migliori formaggi di alpeggio del nostro territorio. La giuria di qualità - formata dagli esperti Elio Ghisalberti, Gian Carlo Morelli, Michele Valotti, Roberto Barbieri, Biagio Primiceri e dal direttore del Parco Adamello Guido Calvi ha decretato i vincitori dell’edizione principe, selezionati tra oltre 50 prodotti caseari nostrani. Nella categoria «affinati» è stata premiata Melissa Sacellini dell'azienda agricola Le Saiotte di Berzo Inferiore, mentre il Casolet più buono è risultato quello di Sonia Spagnoli della Casera di Gianico. Nadia Salvetti dell'omonima azienda agricola di Losine ha sbaragliato la concorrenza mettendo a segno un bis nelle categorie Ricotta stagionata e Formagella. Martino Furloni di Breno ha presentato alla giuria il miglior Nostrano fresco, mentre le sorelle Bettoni dell'azienda agricola Prestello di Prestine hanno trionfato con il loro Silter. Andrea Bezzi di Ponte di Legno non si è accontentato di portare a casa il primo premio per il Nostrano stagionato, ma ha conquistato il riconoscimento «Coup de coeur» per il suo Silter. Infine, è stato premiato anche il più giovane casaro in gara, il sedicenne Nicola Botticchio dell'azienda agricola Marta Andreoli di Artogne. “Fiormaggi”, seppur alla sua prima edizione, ha fatto registrare un’elevata quanto inaspettata partecipazione, premiando la bontà del concorso, tesa a valorizzare i prodotti locali che provengono da metodi di coltivazione e di allevamento sostenibili. Un modo per tutto mantenere viva la cultura gastronomica camuna e sostenere l'economia del territorio.
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